Un triangolo amoroso, che si intreccia tra gli aromi e i sapori siciliani. Ambientato in una caldissima Palermo.
Giuseppina Torregrossa nel suo romanzo "Panza e prisenza" (Mondadori, 2012) narra la storia di tre poliziotti, il questore Lobianco, Rosario D'Alessandro detto Sasà e la poliziotta, commissario, Marò Pajno. Tre personalità forti con caratteristiche differenti. Tre distinte personalità, legate da un forte legame di amicizia, che suggerisce all'avvenente e seducente Marò di non concedersi a nessuno dei due. Essa, tuttavia, è molto attratta da entrambi. Non ha fatto i conti con il destino Marò! Si ritrova, infatti, con Sasà a vivere un gioco di seduzione, che diventa sempre più pericoloso, tra deliziose pietanze, gustate in una speziata atmosfera.E' il gioco dell'eros, che si scatena!
“Ti saluto Sasà, ma questa sera ti aspetto per cena... ”...“e che ti porto, Marò?”.
"Niente Sasà, panza e prisenza!" Praticamente, non portare nulla; la pietanza più dolce e succulenta sarai tu.
Un racconto molto scorrevole, che dà l'opportunità di immergersi nella cultura e nelle tradizioni tipiche della terra di Sicilia, enfatizzando le caratteristiche peculiari di personaggi palermitani, che fanno da corona al personaggio principale, Palermo.
Torregrossa svela una Sicilia ricca di passione, che seduce, una terra, che vuole essere amata per quella che è, nelle sue tante contraddizioni e nella schiettezza virulenta delle passioni.
Antonietta La Porta Vai alla precedente recensione |