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NAPOLI – “Sono rimasto abbastanza sconcertato da un giornalismo che assegna frasi che nessuno ha mai detto“, dice il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini che, a margine del congresso dell’Ali a Napoli, ha spiegato di essere stato frainteso nella frase sulla “locomotiva del Nord” che deve ripartire e il Sud che “puo’ aspettare”.
“L’Emilia-Romagna – sottolinea Bonaccini – e’ la Regione che ha il piu’ alto export del Paese registrato negli ultimi 5 anni, la Regione che negli ultimi 5 anni e’ cresciuta di piu’. Vivo in una realta’, il Nord, che ha piu’ della meta’ del Pil del Paese. Quindi, dicevo che se il Nord non riparte in fretta rischia di non ripartire il Paese nella sua complessita’”. Il governatore aggiunge, inoltre, che considera l’Italia “un Paese che per avere una prospettiva di competitivita’ piu’ forte ha bisogno di un Mezzogiorno che riparte davvero. Senza un pezzo cosi’ rilevante del Paese – osserva – l’Italia non potrebbe ripartire con solo il Nord”.
SANITÀ, BONACCINI A DE LUCA: “CRITERI RIPARTO? NE DISCUTIAMO QUANDO VUOLE”
“La conferenza delle Regioni cambia i criteri di riparto quando la maggioranza e’ pronta e la stragrande maggioranza delle Regioni non riteneva giusto cambiarli”. Cosi’ il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, intervenendo a margine del congresso nazionale dell’Ali a Napoli, risponde in merito alle richieste dell’omologo campano Vincenzo De Luca di modificare i criteri di riparto del fondo sanitario nazionale. De Luca ha piu’ volte sottolineato come i cittadini delle Regioni del Nord percepiscano piu’ fondi di quelli del Sud a causa del criterio dell’eta’ anagrafica e non della deprivazione sociale. In particolare un cittadino emiliano romagnolo riceve “60 euro pro capite in piu’ di uno campano”. “Il presidente De Luca – dice Bonaccini – non solo e’ un amico, io lo stimo moltissimo e credo che la gestione dell’emergenza sanitaria sia stata in questa Regione impeccabile. Non era una prova banale. De Luca sa che possiamo sederci ogni qualvolta lo si voglia per discutere di queste questioni, ma dobbiamo evitare di contrapporre le Regioni cercando equilibrio”.
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