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PALERMO – Il sindaco, Leoluca Orlando, ha parlato di un provvedimento “necessario” per evitare un nuovo lockdown “che sarebbe la rovina del paese”, ma tra i gestori di pub ed enogastronomie di Palermo monta il malumore per la nuova ordinanza che vieta il consumo di alcol sulle aree pubbliche dopo le 21. A partire da domani, 17 ottobre, sarà infatti possibile bere una birra o sorseggiare un cocktail dopo le 21 soltanto se seduti al tavolo di un locale.
Nuove limitazioni motivate dall’amministrazione comunale con la necessità di stringere le maglie a fronte di un aumento dei contagi da Covid-19, ma che accendono la preoccupazione degli esercenti. Dal centro alle zone più residenziali, gli operatori del settore ascoltati dalla Dire lanciano l’allarme: “Chi ha un’attività e non dorme la notte, come al solito, finisce per pagare le conseguenze di comportamenti altrui sbagliati“, dice Marco Pergola, titolare del ‘Noroc’, pub e birreria artigianale di via Umberto Giordano, zona residenziale del capoluogo siciliano. “Basterebbe intensificare i controlli e sanzionare chi non rispetta le regole, invece si decide di penalizzare un settore che è diventato ormai capro espiatorio – aggiunge -. Non capisco cosa ci sia di sbagliato se due persone, dopo il lavoro, decidono di sedersi su una panchina con la giusta distanza e di scambiare due chiacchiere sorseggiando una birra, quando invece a scuola i ragazzini si abbracciano durante la ricreazione – aggiunge -. Pago le tasse, come è giusto che sia, ma ho il diritto di restare aperto e lavorare per portare il pane a casa“.
La pensa allo stesso modo Marco Vitale, che in via Ercole Bernabei gestisce il suo ‘dAm Il Folle Bistrot’: “Non penso che questa ordinanza possa servire a qualcosa – afferma , assistiamo ogni giorno ad assembramenti sugli aerei e sugli autobus ma le restrizioni arrivano soltanto per la nostra categoria che attraversa già un periodo difficile sotto il profilo lavorativo”.
All’orizzonte c’è la paura di un nuovo lockdown: “Temo che tutto questo sia solo l’inizio, ormai giornalmente assistiamo alla crescita dei contagi. Siamo destinati a una nuova chiusura e viviamo con questa angoscia ma in quel caso serviranno aiuti concreti, non come quelli della prima ondata: ci sono ancora delle persone che devono ricevere la Cassa integrazione relativa alla prima chiusura. I controlli nei locali? Servirebbero ma con discrezione. Noi gestori, inoltre, non siamo poliziotti, possiamo invitare i nostri clienti a indossare sempre le mascherine ma non siamo forze dell’ordine”.
Gli umori non cambiano se ci si sposta nel centro storico, culla della movida palermitana, dove Marco Mineo ha dovuto chiudere il suo storico pub, il ‘Cavu” di piazza Rivoluzione, e ora ha di fronte una nuova sfida con l’enosalumeria ‘Salamino Pane & Vino’, in via Cantavespri: “I mercati storici e i mezzi pubblici sono strapieni di persone e nessuna limitazione è stata imposta, mentre nel nostro settore è arrivato questo provvedimento che, presumibilmente, non sarà l’ultimo – evidenzia -. Non capiamo il senso di un divieto notturno e non diurno. Il nostro settore è penalizzato – aggiunge Mineo -. Dopo una primavera con il lockdown e un’estate con gli introiti ridotti al 50%, adesso continuiamo a subire un calo. Ho dovuto chiudere la mia prima attività licenziando sette persone e per molti miei colleghi si sta verificando la stessa situazione”. I locali del centro storico, inoltre, sono alle prese con la Ztl, provvedimento croce e delizia dell’Amministrazione Orlando: “Mi chiedo a cosa serva in questo momento mantenere un provvedimento del genere, con il traffico ridotto al minimo, così come i parcheggi a pagamento. Il Comune, invece, dovrebbe fare di tutto per creare più movimento con i mezzi privati visto il rischio che si corre sugli autobus, e in questo modo far sopravvivere le attività”.
Batte sullo stesso tasto anche Alessandro Di Miceli, titolare della gastronomia ‘Al paninazzo’, a due passi da piazza Sant’Anna, storico luogo di ritrovo delle serate studentesche palermitane: “Ai ragazzi piace passeggiare in questa zona – ricorda -. Questo provvedimento ci penalizza e va ad aggiungersi alla Ztl notturna. Questa sera – sentenzia – piazza Sant’Anna sarà deserta e noi, che abbiamo già avuto un calo del 70%, ne subiremo le conseguenze”. Confesercenti Palermo, intanto, ha chiesto una nuova sospensione della Zona traffico limitato in centro, così come già avvenuto nei mesi di chiusura totale delle attivita’: “Abbiamo già pagato amaramente le conseguenze della Ztl ed è nuovamente necessario sospendere sia quella diurna che quella notturna“, le parole di Massimiliano Mangano, responsabile dell’area Commercio dell’associazione, che aggiunge: “L’emergenza sanitaria legata al Covid-19 non è finita, anzi. I negozianti continuano a vedere calare le proprie entrate ogni giorno, mentre nelle ore serali pub e ristoranti chiudono alle 24, come prevede il nuovo Dpcm del governo. In più, dal prossimo sabato – sottolinea Mangano – sarà vietata la vendita di alcolici dalle 21 alle 6 del mattino. A cosa serve, quindi, la Ztl ancora attiva?”.
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