MILANO (ITALPRESS) – La Camera ha approvato la risoluzione presentata dalla maggioranza sulla Nadef e la richiesta di scostamento di bilancio da 3,2 miliardi nel 2023 e 15,7 miliardi nel 2024 con 224 voti favorevoli e 127 contrari. Anche il Senato ha dato via libera con 111 voti favorevoli e 69 contrari.
All’interno di questo tetto, pari allo 0,7% del Pil si muoverà la manovra finanziaria per il 2024 secondo le indicazioni fornite dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti alle Commissioni Bilancio.
La manovra ha come caposaldo la crescita del Pil (0,8% nel 2023, poi per arrivare all’1,4% nel 2025 e scendere all’1% nel 2026).
Ovviamente la variabilità del quadro internazionale rischia di far saltare queste stime imponendo aggiustamenti che potrebbero essere dolorosi. Stesso discorso per il deficit. Previsto il 5,3% nel 2023 e del 4,3 nel 2024. La proiezione per il 2025 fissa l’asticella al 3,6% e nel 2026 al 2,9 per cento.
Grazie alle entrate straordinarie previste per il 2024 (a partire dalle privatizzazioni cui ha fatto cenno Giorgetti) il rapporto debito/PIL segue un profilo di lieve discesa, raggiungendo il 139,6 per cento nel 2026. Riduzioni più rilevanti sono proiettate per gli anni seguenti. L’impatto dei crediti d’imposta legati al Superbonus si ridurrà marcatamente dopo il 2026 e il governo si impegna a seguire una politica di consolidamento della finanza pubblica, tale da produrre significativi miglioramenti del saldo primario (ovvero esclusi i pagamenti per interessi).
All’interno di questo tetto, pari allo 0,7% del Pil si muoverà la manovra finanziaria per il 2024 secondo le indicazioni fornite dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti alle Commissioni Bilancio.
La manovra ha come caposaldo la crescita del Pil (0,8% nel 2023, poi per arrivare all’1,4% nel 2025 e scendere all’1% nel 2026).
Ovviamente la variabilità del quadro internazionale rischia di far saltare queste stime imponendo aggiustamenti che potrebbero essere dolorosi. Stesso discorso per il deficit. Previsto il 5,3% nel 2023 e del 4,3 nel 2024. La proiezione per il 2025 fissa l’asticella al 3,6% e nel 2026 al 2,9 per cento.
Grazie alle entrate straordinarie previste per il 2024 (a partire dalle privatizzazioni cui ha fatto cenno Giorgetti) il rapporto debito/PIL segue un profilo di lieve discesa, raggiungendo il 139,6 per cento nel 2026. Riduzioni più rilevanti sono proiettate per gli anni seguenti. L’impatto dei crediti d’imposta legati al Superbonus si ridurrà marcatamente dopo il 2026 e il governo si impegna a seguire una politica di consolidamento della finanza pubblica, tale da produrre significativi miglioramenti del saldo primario (ovvero esclusi i pagamenti per interessi).
– Foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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