Nei giorni scorsi, coincidenti con le festività pasquali, gli uomini della Squadra Mobile di Enna, insieme ai collegi delle volanti, dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, hanno arrestato in flagranza di reato il 2 enne L.C., residente a Valguarnera Caropepe, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate, avendole commesse in danno del padre, per futili motivi, mettendone in pericolo la vita nel corso del pranzo pasquale.
In particolare, nel pomeriggio della giornata di Pasqua, gli uomini della volante di Enna, intervenivano presso il pronto soccorso dell’Ospedale Umberto I di Enna, dove il medico di turno segnalava il ricovero di un uomo, giunto in ospedale poco prima mediante ambulanza, che presentava vistose contusioni costali e facciali procuratigli a seguito di un’aggressione ad opera del figlio C. L.. Le condizioni di salute erano apparse sin da subito alquanto serie, tanto che i medici sottoponevano l’uomo ad un delicato intervento chirurgico per salvargli la vita, atteso che i colpi ricevuti avevano compromesso anche gli organi interni.
Dalle immediate indagini avviate dai poliziotti della volante, unitamente ai colleghi della Squadra Mobile, si ricostruiva che durante il pranzo pasquale in famiglia, nell’abitazione in Valguarnera, mentre i figli più piccoli erano intenti a scartare le uova pasquali, iniziavano a litigare, inducendo il padre a rimproverarli per ristabilire la calma, il giovane L.C., veniva colto da uno scatto d’ira, e dopo un breve scambio verbale con il genitore, dava vita ad un’inaudita aggressione a discapito del padre, facendolo rovinare per terra, dove continuava a sferrargli calci e pugni senza che nessuno dei parenti presenti riuscisse a fermarlo, per la veemenza adoperata dal ragazzo.
Il gravissimo episodio, secondo quanto ricostruivano gli investigatori, era solo l’ennesimo epilogo di sistematica condotta aggressiva del figlio L.C., il quale, già in molte altre precedenti occasioni non aveva esitato a ricorrere alla violenza, anche per futili motivi, nei confronti del padre.
Gli agenti si recavano sia presso l’abitazione della famiglia per verificare che gli altri familiari fossero al sicuro e si adoperavano per rintracciare l’aggressore, nel frattempo allontanatosi.
I poliziotti lo rintracciavano poco dopo ed arrestavano il giovane, atteso, fra l’altro, il pericolo che lo stesso potesse reiterare la sua condotta violenta anche su altri familiari, che tuttavia mostrava segni di rimorso circa la grave aggressione che avrebbe potuto costare la vita al genitore, al momento, per fortuna, fuori pericolo di vita.
L.C., dopo le formalità l’arresto veniva associato alla casa circondariale di Enna a disposizione del pubblico ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Enna.
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