Ue, Armao “Coesione digitale essenziale per Europa dei diritti”

ARMAO UFFICIOSTAMPA
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BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Il Vicepresidente ed Assessore all’economia della Regione Siciliana, Gaetano Armao é stato relatore sulla Coesione digitale alla 13ª riunione della Commissione Politica economica (ECON) del Comitato europeo delle Regioni.
Nella relazione, il Vicepresidente Armao, ha ricordato come la coesione economica, sociale e territoriale costituisca uno degli obiettivi principali indicati nel Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (art.174) ai fini di uno sviluppo armonioso ed equilibrato in tutta l’Unione e nelle sue Regioni, ha sottolineato che il concetto di coesione digitale richiede l’integrazione degli obiettivi di coesione nei diritti, nei principi e nelle politiche digitali dell’Unione, auspicando peraltro una revisione dell’art. 175 dello stesso trattato.
“L’UE deve prestare particolare attenzione nel sostenere le regioni meno sviluppate – in particolare quelle insulari, transfrontaliere e di montagna – al fine di accelerarne la trasformazione digitale. La coesione digitale deve affrontare le cause alla base del crescente divario digitale nell’Unione e le sfide incontrate dalle regioni che, pur adoperandosi per colmare detto divario, sono tuttavia ancora in ritardo. Tra le regioni europee che incontrano più difficoltà in questo processo si riscontrano in particolare le isole, che hanno caratteristiche geografiche, economiche, demografiche e sociali specifiche che pongono problematiche particolari nel contesto dell’attuazione delle politiche europee”.
“L’ambito di applicazione delle misure da adottare per colmare il divario digitale si estende a diversi settori strategici, il che significa che la coesione digitale rappresenta un impegno da perseguire a livello orizzontale. Non è un caso che la Conferenza sul futuro dell’Europa abbia riconosciuto che la coesione digitale è complementare alla coesione economica, sociale e territoriale. A tal fine invitiamo la Commissione europea e gli Stati membri ad affrontare gli ostacoli normativi e di interoperabilità transnazionali che impediscono la piena realizzazione del mercato unico digitale e ostacolano l’espansione delle imprese e la diffusione delle tecnologie in Europa. Inoltre, gli enti locali e regionali dovranno necessariamente agevolare la definizione di un modello comune attraverso, ad esempio, la piattaforma a banda larga”.
“Sotto quest’ultimo aspetto, risulta molto positiva esperienza del partenariato pubblico-privato della provincia olandese dell’Overijssel, in cui la rete a fibra ottica è diffusa in modo capillare, anche se l’esperienza della Regione Siciliana, dimostra come l’accesso ad Internet sia una condizione sì necessaria, ma non sufficiente, per promuovere la transizione digitale e aumentare l’uso di strumenti e servizi digitali. E’ necessario infatti coinvolgere maggiormente i cittadini dotati di connettività e competenze digitali, che possono offrire un valore significativo alle loro comunità“.
“Una delle esperienze di coinvolgimento dei cittadini lo abbiamo riscontrato proprio durante la pandemia di COVID-19, dove un ragazzo diciannovenne di Regalbuto, un comune di settemila abitanti in provincia di Enna, ha creato il progetto InformaCovid Sicilia, un’iniziativa di monitoraggio civico per seguire l’andamento dei contagi da coronavirus nei comuni coperti dal servizio. Con il sostegno di OpenData Sicilia, una vasta comunità di attivisti che hanno fatto dei dati aperti la loro missione, InformaCovid Sicilia è diventata una sorta di “cassetta degli attrezzi” utilizzata in comune da oltre trenta comuni isolani. Iniziative di questo tipo si verificano in tutta Europa e vanno sicuramente incoraggiate e messe a sistema”.
“Guardando poi all’immediato futuro – sottolinea infine il Vicepresidente Armao – rivolgo un invito, in linea con il proprio recente parere in merito alla legge sull’intelligenza artificiale, affinché la Commissione europea estenda la valutazione d’impatto alle implicazioni delle tecnologie di IA sui cittadini – e in particolare sui gruppi vulnerabili – coinvolgendo obbligatoriamente gli enti locali e regionali e/o i loro rappresentanti nella consultazione e stabilendo disposizioni in materia di trasparenza e informazione più rigorose per le tecnologie di IA ad alto rischio”.

foto: ufficio stapa Regione Siciliana

(ITALPRESS).

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