Un monologo interiore che sviscera i segreti più intimi e i conflitti di un uomo maturo fortemente attratto dalla giovinezza.
«Un amore» è un'opera di Dino Buzzati, pubblicata da Arnoldo Mondadori Editore nel 1963, dopo tre anni dalla sua realizzazione. Antonio Dorigo è un architetto quarantanovenne, assiduo frequentatore di case chiuse. Il suo rapporto con le donne è piuttosto ambiguo, causato anche dall’educazione inculcata dalla famiglia d’origine, cattolica e «severamente avversa agli atti sessuali».
Una vita sentimentale appagata dai rapporti occasionali con le ragazze della casa della signora Ermelina, ormai per Antonio un luogo familiare. La sua vita subirà un cambiamento con l’incontro di Laide, di cui si innamora in modo travolgente, un amore non corrisposto e tormentato.
«Prigioniero di un amore falso e sbagliato, il cervello non più suo, c’era entrata Laide e lo succhiava. In ogni più recondito meandro del cervello in ogni riposta tana e sotterraneo ove lui tentava di nascondersi per avere un momento di respiro, là in fondo trovava sempre lei; che non lo guarda neppure, che non si accorge neppure di lui».
Laide, pur decisa a mantenere con Antonio un rapporto esclusivamente sessuale che esuli qualsiasi inclinazione di tipo sentimentale, approfittando del suo forte amore, si allontana dalla casa della signora Ermelina e continuando a condurre la sua vita dissoluta, diventa la sua mantenuta.
Pur consapevole degli inganni e delle bugie della ragazza, l’ossessione di Antonio supera qualsiasi barlume di logica.
L’autore racconta senza alcuna riserva le intime fragilità di un uomo i cui tormenti personali non corrispondono ai successi realizzati in ambito professionale; un uomo che rinuncia alla sua posizione di capo famiglia, distruggendo così gli schemi che soprattutto in quel periodo costituivano i pilastri fondanti della società.
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