Silenzio prima di nascere, silenzio dopo la morte, la vita è puro rumore tra due insondabili silenzi.Paula, un romanzo di Isabel Allende.
Un amore viscerale che sta per consumarsi. Il desiderio di una madre di tenere in vita la figlia, nonostante la sua malattia ne dia poca speranza.
Paula (Collana I Narratori, Feltrinelli, 1995) è un romanzo scritto da Isabel Allende per la figlia malata di porfiria. Una storia piena d'amore, speranza, dolore, tristezza e voglia di vivere.
Un'autobiografia in cui è forte il desiderio dell'Allende di entrare in contatto con la figlia in coma irreversibile.
La vicenda si svolge dal 6 dicembre 1991, giorno del ricovero di Paula, al 6 dicembre 1992, giorno della sua morte, tra l'ospedale di Madrid e la casa della madre a San Francisco. Un anno esatto di sofferenza e speranza nella Allende che rimane sempre a fianco di Paula, dedicandosi al suo romanzo durante le sere trascorse nel motel in cui alloggiava.
Le sorti della ragazza peggioreranno giorno dopo giorno, rendendo inutile la degenza in ospedale, e dopo il trasferimento a San Francisco, a casa della madre, Paula morirà.
"Un giorno in più di attesa, uno in meno di speranza. Un giorno in più di silenzio, uno in meno di vita. La morte vaga per i corridoi e il mio compito è di distrarla perché non trovi la tua porta."
Un romanzo struggente che tocca il cuore. La Allende permette di entrare nell'intimo della sua esistenza, trasmettendo la sua stessa speranza al lettore, che fino alla fine rimane col fiato sospeso, augurandosi un lieto fine.
"Ora sono costretta a rimanere ferma e silenziosa; per quanto corra non arrivo da nessuna parte, se grido nessuno mi sente. Ho passato tutta la vita a remare contro corrente; sono stanca, voglio girarmi, abbandonare i remi e lasciare che la corrente mi trasporti dolcemente fino al mare."
Antonietta La Porta
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