La prosecuzione dei cantieri di servizio, relativamente alla seconda parte del 2014 e il funzionamento dell' asilo nido comunale “Il gioco della vita” turbano il sonno del sindaco di Leonforte, che attraverso due distinte richieste bussa alla porta del governo Crocetta.
Nella richiesta avanzata all'assessore regionale alla famiglia e ai responsabili regionali del Dipartimento lavoro, Sinatra chiede “di voler calcolare il nuovo Piano di Riparto delle somme da destinare ai Comuni titolari delle somme, tenendo conto della data di effettiva interruzione nella prima parte dell'anno e fino alla fine del 2014. Ciò permetterebbe di eliminare le disparità di trattamento tra i Comuni, che per mancanza di economie, hanno interrotto tale attività di assistenza ed utilizzo il 30 Giugno c.a. e i Comuni che hanno proseguito le attività oltre Luglio, garantendo gli emolumenti ai
propri beneficiari ben oltre le 5 mensilità previste, grazie alle economie maturate dal Piano di Riparto di cui al D.D.G. n. 1635/2014 del 28/04/2014”.
Un provvedimento di questo genere farebbe respirare amministratori e lavoratori, che si ritrovano a vivere in uno stato di incertezza, che non giova a nessuno.
Lo stesso stato di incertezza attanaglia i genitori e gli operatori dell'asilo nido “Il gioco della vita”. Infatti, “il Comune di Leonforte dall'anno 2012 è strutturalmente deficitario, ai sensi dell'art 242 del D.L.vo n. 267/2000, pertanto è obbligato per legge a recuperare almeno il 36% delle spese a qualsiasi titolo riferite ai servizi a domanda individuale.” E “tra questi viene annoverato anche il servizio di asilo nido a O a 3 anni, che se pur considerato con una riduzione del 50% così come dettato dallo stesso D.L.vo all'art. 243 comma 2 lettera a, fa aumentare vertiginosamente le rette di compartecipazione dovute dalle famiglie”.
A tale proposito il sindaco, scrivendo all'assessore regionale alla famiglia, non esita a fare riferimento persino al trattato di Lisbona, in considerazione “che detto servizio è di rilevante importanza sociale ed economica perché permette a molti genitori di poter progredire economicamente con l'occupazione di entrambi” Infatti, il “ trattato di Lisbona prevede che l'Italia debba rispettare almeno il 33% dell'offerta degli asili nido in base alla popolazione.” Si sottolinea, inoltre, che i costi di gestione compresivi della spesa per il personale ammontano a circa € 400.000 e che molte famiglie a causa delle rette non potranno usufruire del servizio.”
Aspettiamo risposte!
Antonietta La Porta
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