L’Inps, al fine di tutelare il patrimonio informativo custodito nelle proprie banche dati, è in costante collaborazione con la Polizia postale e delle comunicazioni.
Lo dimostra l’indagine che ieri ha condotto all’arresto di due persone e alla denuncia di altre tre, con l’accusa di detenzione abusiva di codici di accesso ai sistemi informatici o telematici e di violazione delle banche dati Inps. Ciò è scaturito grazie ai controlli effettuati dall’Istituto attraverso i propri sistemi di sicurezza, che hanno evidenziato possibili comportamenti anomali prontamente denunciati alla Polizia postale.
Le indagini che ne sono derivate, svolte dal Centro Nazionale Anticrimine informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (Cnaipic) e coordinate dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dal sostituto procuratore Eugenio Albamonte della Procura di Roma, hanno così permesso di accertare l’esistenza dell’attività criminosa esercitata mediante la vendita in rete di accessi a pagamento alle banche dati Inps.
Per evitare il verificarsi di episodi di questo tipo, negli ultimi anni l’Istituto, oltre a rafforzare la cooperazione con la Polizia postale, ha intensificato i processi di controllo sugli accessi alle proprie banche dati e ha promosso numerose campagne informative per favorire il corretto utilizzo degli strumenti di accesso ai propri sistemi informativi.
Antonietta La Porta
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