Tra adesioni e clamorose defezioni prende forma il nuovo Libero Consorzio di Enna, il 21 settembre Piazza Armerina ha confermato la clamorosa decisone del consiglio comunale del 23 luglio di lasciare il consorzio ennese e di aderire al Libero Consorzio di Catania.
Molto bassa l’affluenza, sui 22.680 votanti solo 4905 hanno deciso di esprimersi esattamente il 21,6 %, di questi 4481 il 91,3% hanno deciso di confermare la delibera consiliare, mentre appena 367 il 7,5% dei piazzesi votanti hanno deciso di rimanere con Enna.
Ancora più bassa l’affluenza che si è registrata a Niscemi il 10,15% con il 2Si” che prevale con il 96,4% contro il “No” al 3,62 %, anche la cittadina del nisseno insofferente al capoluogo lascia Caltanissetta per aderire a Catania.
Il primo dei referendum fu quello celebrato a Gela il 13 luglio 2014, allora l’affluenza intorno al 36% fece registrare un’adesione al consorzio di Catania intorno al 99%.
Altri referendum sono previsti in tutta la Sicilia, i comuni dell’ex provincia di Messina che vanno dai Nebrodi fino al Tirreno, Mistretta, Santo Stefano di Camastra, Pettineo, Reitano e Capizzi i cui rispettivi consigli comunali hanno deliberato l’adesione al libero consorzio di Enna.
Secondo alcune interpretazioni i referendum confermativi non sarebbero validi se non si raggiunge una percentuale di votanti superiore al 50%+1 degli aventi diritto, secondo altri giuristi non essendo un referendum abrogativo il quorum non è necessario, in ogni caso si prevede una raffica di ricorsi al TAR per colmare le enormi lacune e dubbi che questa legge regionale ha lasciato.
Sergio Leonardi |