La strada dei due mari che da 60 anni è una delle infrastrutture incompiute siciliane da quest’anno diventa un miraggio o meglio un’utopia, un sogno per gli abitanti della provincia di Enna.
Il governo Crocetta con due successive delibere di giunta ha definitivamente affossato il progetto sul quale non resta che metterci una croce sopra, il governo regionale non ritiene strategica e fondamentale l’opera, comportandosi di fatto come un “Robin Hood al contrario”.
Nella mattina del 12 settembre una delegazione composta dal sindaco di Nicosia dott. Sergio Malfitano, dal vice-sindaco Carmelo Amoruso, dal sindaco di Leonforte Francesco Sinatra, dal’on. regionale Luisa Lantieri e dal presidente provinciale dell’ANCE Vincenzo Pirrone, si è recata presso l’assessorato regionale alle infrastrutture per capire in cosa consistesse il de-finanziamento dell’importante arteria stradale.
I funzionari regionali sono stati molto chiari e quello che hanno prospettato alla delegazione non è stato per nulla incoraggiante. Il 28 ottobre 2013 con la delibera 353 il governo regionale aveva stornato parte dei 399 milioni di euro, per la costruzione del lotto C1/A, esattamente 272milioni per coprire buchi di bilancio, con la promessa che avrebbero coperto successivamente questo storno, rimanevano a disposizione ancora 172 milioni di euro.
Le difficoltà finanziarie della regione però non permettevano alcun recupero, per coprire un buco di bilancio di 650milioni di euro questa volta la giunta Crocetta con la delibera 152 del 20 giugno 2014 decise di tagliare ulteriori 330milioni dai fondi per le infrastrutture, con quest’ultima sforbiciata azzera del tutto l’ultima cifra rimasta per la Nord-Sud, ovvero i 172milioni di euro.
Rimangono a disposizione dell’ANAS circa 72 milioni di euro spendibili entro il 31 dicembre 2014, con i quali sarà possibile appaltare un sub lotto della Nicosia-Leonforte ( C1/A).
Ad oggi per la Nord-Sud non sono previsti fondi europei, ma solo fondi strutturali statali, degli otto miliardi di euro stanziati, la Sicilia riceverà appena 500milioni da fndi SFC per il periodo 2014/2020, che chiaramente non verranno spesi tutti per la Nord-Sud.
Da un calcolo fatto i 650milioni di euro di disavanzo sono stati pagati praticamente dalla provincia di Enna con questi tagli alla infrastrutture pari a 320milioni di euro, in pratica quasi la metà del debito è stato coperto da una delle province più povere d’Italia alla faccia dell’equità.
Dura la reazione dei sindaci di Nicosia e Leonforte, che nella prossima settimana incontreranno il dirigente regionale dell’ANAS l’ing. Tonti. Secondo i due sindaci, questo è l’ennesimo scippo che subisce la nostra provincia, dopo il tribunale, il carcere, il rischio per la chiusura ed il ridimensionamento degli ospedali, la minaccia di vedersi chiusi uffici e servizi legati alla sicurezza, questa è l’ennesima batosta che il territorio subisce. Insieme al presidente dell’ANCE Vincenzo Pirrone verranno studiate e concertate delle iniziative di protesta affinchè non sia sempre la provincia di Enna a subire tagli e vere e proprie umiliazioni che si ripercuotono sullo sviluppo economico del territorio a discapito della qualità della vita dei cittadini.
Sergio Leonardi
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