Il Comitato Cittadino di Agira qualche giorno addietro ha divulgato un volantino, relativo ad una lettera trasmessa a vari Organi, per portare all’attenzione degli Agirini uno dei temi fondamentali, per chi ama Agira, dal quale, peraltro, sarebbero potuti derivare vantaggi per la nostra collettività e per il nostro sviluppo e, cioè, la difesa della nostra identità storica, tema volutamente trascurato e calpestato negli ultimi decenni.
La nostra identità storica è un bene prezioso di cui dobbiamo essere orgogliosi per difenderla e per recuperarla.
Purtroppo su temi di questo tipo l’assenza totale (casuale o voluta?) dei tanti che hanno ricoperto ruoli politici e ruoli amministrativi ha prodotto danni enormi perché ha fatto esaltare in parecchi cittadini la difesa egoistica di piccolissimi interessi, lesivi degli interessi della collettività. Pensiamo alla frase più banale: “iu i cuticchi nun i vuogghiu pircchì sciddicu”. Se a questi cittadini gli stessi personaggi avessero detto e spiegato che città come Erice, Taormina e tante altre, con “i cuticchi”, rispettando le caratteristiche delle loro identità storiche, hanno avuto uno sviluppo turistico ed occupazionale che agli agirini è stato negato, sicuramente avrebbero capito.
Il Comitato Cittadino nel volantino diffuso il 16 agosto testualmente ha scritto relativamente ai lavori che si stanno realizzando con i Cantieri Scuola la frase chiarissima: non si comprende il motivo per cui non si sia, invece, proceduto, al recupero o, quantomeno, al ripristino della pavimentazione originaria, cioè il ciottolato, da noi denominato “i cuticchi”.
Invece nel modo subdolo, che lo qualifica, il sig. Luigi Manno al fine di portare acqua al proprio mulino (per quali nobili fini?), distorcendo quanto da noi scritto, tenta di intorpidire le acque utilizzando strumentalmente i lavoratori dei Cantieri Scuola, dei padri di famiglia che sulla propria pelle vivono il dramma esistenziale occupazionale, paventando possibili riflessi occupazionali, con un paventato blocco dell’attività lavorativa che nessuno auspica e che potrebbe essere determinato soltanto da quanti avessero prodotto un iter procedurale non corretto e non, sicuramente, dal Comitato Cittadino.
I lavoratori possono stare tranquilli perché “i cuticchi” non possono e non hanno tolto lavoro a nessuno.
Anzi le prospettive occupazionali ad Agira sarebbero state diverse se quanti hanno avuto ruoli politici e ruoli amministrativi si fossero impegnati a rispettare il loro ruolo e la nostra città, con la sua storia millenaria, attivandosi nel recupero della zona storica. I nostri concittadini avrebbero avuto ed avrebbero oggi più occasioni di lavoro, non dovrebbero andare a mendicare un posto di lavoro in un cantiere ed interi quartieri non si sarebbero fatti spopolare.
L’approccio da parte delle forze politiche ed amministrative negli ultimi decenni su temi di questa natura è stato platealmente scorretto o nell’ipotesi migliore, quantomeno, superficiale e, quindi, comunque ingiustificabile. Infatti l’affermazione che temi di questo tipo siano delegabili in toto ai tecnici è destituita di ogni fondamento culturale, legale e politico. I tecnici hanno il compito di mettere in pratica le scelte politiche, eventualmente dimostrandone la impraticabilità per motivi tecnici. Certo se la politica è colpevolmente assente, come dimostra con le sue argomentazioni il sig. Luigi Manno, presidente del Consiglio Comunale, può succedere di tutto e di più. Povera Agira!