La collaborazione dei cittadini con le forze dell’ordine ha portato i suoi frutti, da diverso tempo i carabinieri della compagnia di Nicosia, comandata dal capitano Marco Montemagno, svolgono un intenso lavoro informativo verso una categoria di persone soggette negli ultimi tempi a truffe, furti e raggiri. I militari dell’Arma si sono impegnati a bussare porta a porta nelle case dove dimorano le possibili vittime di questi reati, per svolgere propaganda informativa, mettendoli in guardia da episodi spiacevoli.
L’operazione condotta dai carabinieri della stazione di Centuripe ha dato i primi frutti di questo intenso lavoro, sono state arrestate in flagranza di reato due donne di Belpasso rispettivamente zia e nipote, la 46enne Caterina Di Giovanni e la 27enne Fortunata Sesta, ritenute responsabili del reato di furto con destrezza.
Le due donne, fingendosi farmaciste, si presentavano presso l’abitazione di un’anziana donna residente a Centuripe. Una volta entrate in casa domandavano alla signora di dimostrare la propria esenzione al ticket sui farmaci richiedendo di visionare il tesserino sanitario, approfittando quindi del momentaneo allontanamento dell’anziana donna, una delle due si addentrava dentro l'appartamento in cerca di qualcosa da asportare, rubando anelli, orecchini e collane in oro massiccio, per poi allontanarsi repentinamente con una scusa banale.
L'anziana donna, insospettita dalla strana visita ricevuta, controllava nei proprio cassetti accorgendosi del furto appena subito e immediatamente avvertiva i militari della locale stazione dei carabinieri che tempestivamente si adoperavano per rintracciare le due donne.
Ed è proprio grazie alla collaborazione dei cittadini di Centuripe, che avvistate le due donne, mentre passeggiavano per le vie del paese, avvertivano immediatamente i carabinieri.
I militari riuscivano a rintracciare velocemente le due donne e le fermavano conducendole in caserma, dopo aver effettuato una perquisizione personale, in una borsa, venivano recuperati i gioielli poi restituiti alla vittima del furto.
Le due presunte ladre venivano trattenute presso le camere di sicurezza in attesa del processo per direttissima, così come disposto dal magistrato di turno della Procura della Repubblica di Enna.