Ambientata nella splendida location offerta dal Comune di Gangi, di recente riconosciuto uno dei Borghi più belli d’Italia, si è conclusa la Sagra della spiga 2014, giunta ormai alla sua 50° edizione.
L’evento annuale ha il fine di celebrare la storia del popolo madonita, affondando il ricordo sino alle origini, comprese quelle leggendarie o mitologiche, valorizzando tradizioni e folklore.
L’inizio di questa manifestazione è stato ufficialmente annunziato dal banditore (“U vanniaturi”) il 2 di agosto. Da allora si sono susseguiti moltissimi eventi di animazione, che hanno spaziato durante tutta la prima metà di agosto da cortei storici a degustazioni di prodotti tipici a commedie teatrali ad esibizioni di gruppi folk e molto altro.
Colpiscono in primo luogo le splendide e caratteristiche decorazioni per le strade, a base di spighe raccolte in mazzetti e appese in alto da una parte all’altra delle vie, di prodotti tipici come formaggi, biscotti o trecce di pane ben disposti in apposite ceste di vimini, di carretti di legno che espongono anch’essi delle spighe, ma l’ambiente tutto aiuta a tornare indietro nel tempo, assaporando il sapore della sicilianità grazie ai carretti siciliani che coloratissimi si incontrano lungo le strette vie gangitane o i particolari drappi di stoffa appesi dalla popolazione ai balconi su cui vengono cuciti sacchi di juta o persino caratteristici vari oggetti in legno .
Tra gli eventi in programma spicca il “Corteo di Demetra”, che avviene nel pomeriggio della seconda domenica di agosto, ed è articolato in due parti integrate tra loro. La prima sezione racconta la quotidianità della vita popolare sino agli anni cinquanta del secolo. Il fine sembra essere appunto quello di tramandare ai posteri o divulgare ai contemporanei che le disconoscono le diverse facce della cultura popolare in senso lato. La seconda parte del corteo è invece dedicata alla mitologia Greca, legata alle origini della cultura mediterranea della tradizione occidentale. Le due sezioni sembrano legate da grande sacralità e religiosità, secondo un rapporto di amore-timore tra uomo e natura.
Si rievocano dunque, in primo luogo, i costumi, le tradizioni e la cultura della vita contadina locale. Sfilano infatti, carri trainati da buoi, asini che trasportano oltre al contadino due grandi ceste con dentro dei bambini in costume popolare, contadini con fasci di spighe e contadine con ceste di pane. E questa è la parte che esprime più di tutte la “sagra della spiga” propriamente detta.
Con “U corteo di ziti” si rievoca l’antica tradizione locale secondo la quale la famiglia del futuro sposo andava a cavallo a far visita alla famiglia della futura sposa, appunto per chiederne ufficialmente la mano.
Dopo mietitori e legatori, sfila anche la nobiltà contadina, nel corteo denominata “U bagliu du baroni”, a piedi e in carrozza.
La sezione mitologia chiude il corteo, con la maggior parte delle figure legate al culto di Demetra, una divinità simbolo di fertilità e protettrice delle messi. Viene rappresentato il Kaos primordiale, dove tutto è indistinto, la dea della caccia e dei monti Artemide, le tre Naiadi, ninfe del fiume che si occupavano dei cani di Artemide mentre era impegnata con la caccia, il dio del sole Apollo, le tre muse della poesia, Calliope, della danza, Tersicore, dall’arte dei flautisti, Euterpe, il dio del vino Dionisio e dopo molte altre figure mitologiche, a chiudere il corteo, su una grande slitta trainata da buoi, naturalmente Demetra, madre del grano, delle messi, dell’abbondanza, dell’agricoltura.
Circa 200 i figuranti coinvolti.
La manifestazione si concluderà con U Pisatu, commedia musicale in vernacolo che rievoca l’antica trebbiatura e i rituali ad essa legati.
L'Agosto gangitano si trasforma dunque in una suggestiva occasione di aggregazione per conoscere questo popolo delle Madonie, la sua cultura, le sue tradizioni, ma anche per lasciarsi immergere nella sicilianità che trapela da ogni particolare in occasione di tali celebrazioni.
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