Grigio risveglio a Nicosia, dopo giorni di incendi che han devastato le campagne, ma si sono anche pericolosamente avvicinati al centro abitato.
Il fumo scuro anche oggi continua a colorare il cielo di questo agosto nicosiano, mentre, lontane e vicine, si odono le sirene di camionette di pompieri, forestale e forze dell’ordine.
Alcune strade durante questi giorni sono rimaste impraticabili soprattutto per la cattiva visibilità dovuta al fumo.
Sfiniti i rappresentanti della protezione civile, dopo più di 12 ore di continuo lavoro, insieme ai rangers, al wwf, e a molti altri volontari, che appunto gratuitamente si sono impegnati al punto di dimenticare anche di pranzare e cenare.
Il fumo rendeva difficile la respirazione anche a distanza dagli incendi, ma i temerari volontari hanno comunque affrontato le fiamme senza sosta.
Canadair e elicotteri hanno fatto tutto quello che si poteva sino a quando in serata scattava il divieto di volare. Poi sono rimaste le forze di terra a tentare di arginare le fiamme.
Alcune case sono state evacuate per sicurezza e le fiamme si sono avvicinate pericolosamente anche ad un agriturismo.
Per fortuna non è arrivata notizia di alcun ferito, ma diversi animali presenti sulle montagne incendiate sono morti a causa delle fiamme e dell’aria non respirabile. Non è stata ancora stilata una stima dei danni, ma di certo, oltre la violenza subita da più di mille ettari di patrimonio boschivo, queste fiamme hanno procurato anche dei danni economici e non solamente ad aziende agricole e pastori che han perso greggi .
Questo era chiaro anche a chi, a distanza dagli incendi, poteva notare ad esempio ieri sera il ripetitore dei canali su digitale terrestre avvolto dalle fiamme e verificava infatti sul proprio televisore l’impossibilità di seguire le trasmissioni preferite su digitale terrestre.
Dopo aver circoscritto l’ incendio nella zona di San Giovanni, in nottata le forze rimaste disponibili si sono trovate ad affrontare ancora le fiamme in contrada Pece-Canalotto.
E purtroppo non è ancora finita, come dimostrano gli instancabili canadair che continuano anche oggi a volare nei cieli nicosiani con le proprie risorse d’acqua.
Maria Teresa La Via
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