Il 22 luglio un 60enne allevatore di Capizzi dopo aver lavorato tutto il giorno sul suo terreno, foraggiando il suo gregge di pecore, nei pressi del cimitero comunale, decideva di scambiare due chiacchiere con alcuni lavoratori stagionali forestali addetti al servizio antincendio, all’improvviso l’uomo avvertiva un dolore al petto accasciandosi al suolo.

Immediatamente scattava l’allarme, sul posto giungeva l’ambulanza del 118 con i soccorritori diretti dal dott. Antonino Fazio che grazie alle manovre di primo soccorso e all'uso del defibrillatore in dotazione all'ambulanza, sono riusciti a rianimare il malcapitato e una volta stabilizzato, di trasportarlo al vicino pronto soccorso dell’ospedale Basilotta di Nicosia.

Tanto clamore ha suscitato nel paese nebroideo questo fatto, apparentemente di ordinaria amministrazione, ma in un piccolo centro come Capizzi, praticamente isolato e con una rete viaria non sufficiente, questi interventi di pronto soccorso diventano di primaria importanza soprattutto quando una vita, come in questo caso, viene salvata.

Ancora una volta il sistema sanitario nei piccoli centri è al centro dell’attenzione, a Capizzi oltre i volontari del 118 esiste un presidio sanitario con un medico di guardia operativo dopo le 20, questo presidio andrebbe migliorato e potenziato anche perchè il centro ospedaliero più vicino è a Nicosia ad oltre 20 km, con la rete stradale antidiluviana diventa un vera e propria impresa un trasporto di un malato grave o di un ferito.

Occorre aggiungere che a Nicosia l’ospedale è privo del reparto di rianimazione, nonostante un anno fa morì la signora Seminara di Gangi a seguito di complicazioni dovute al parto, le promesse dell’assessore regionale alla sanità non sono servite a nulla ed il nosocomio di Nicosia è carente di personale e privo di questo importantissimo reparto.

A Capizzi questo intervento ha destato clamore ed ha smosso le coscienze dei capitini sempre generosi ed altruisti, le due principali confraternite di San Giacomo e di Sant’Antonio hanno intenzione di rafforzare e potenziare i mezzi a disposizione del presidio sanitario acquistando e donando un defibrillatore, un cardiotelefono ed i manichini necessari per le esercitazioni di rianimazione e primo soccorso. 

Il dottor Antonino Fazio ed altre persone di buona volontà si stanno impegnando in tal senso affinchè nel breve tempo possibile si giunga all’acquisto di questa attrezzatura fondamentale per salvare una vita umana.