Come era prevedibile la Sicilia non si distingue mai per l’efficienza, un Piano di tirocinio per giovani disoccupati che poteva dare ossigeno a migliaia di famiglie per sei mesi, si è trasformato nell’ennesimo pasticcio in “salsa sicula”.
L’incontro tra domanda ed offerta doveva avvenire attraverso il portale www.pianogiovanisicilia.com , sembrerebbe che la modernità abbia preso l’avvento pure tra la burocrazia della Regione Sicilia, evitare file e carta sembrerebbe un traguardo raggiungibile nello stile dei moderni paesi europei, ci ritroviamo invece di fronte ad un incubo senza fine.
La prima trances di 800 posti del 14 luglio 2014 tra conferme e riconferme viene esaurita in pochissime ore migliaia le richieste e server andato in tilt.
Poco male la seconda “infornata” è prevista per il 2 agosto, rimandata al 5 agosto, probabilmente la prima prova avrà certamente messo in allerta i solerti informatici che curano il portale, invece già 24 ore prima della fatidica ora (le 10 del mattino del 5 agosto), il portale diventa lento ed inaccessibile, diventando impossibile da navigare durante tutta la mattinata del click-day.
I “geni” informatici e gli organizzatori di questo evento non hanno posto alcun rimedio ed il flop si è ripetuto, si attendevano 30mila accessi per soli 800 “fortunati” tirocinanti a 500 euro mensili.
Il tutto si è trasformato in una gara al “dito più veloce del west” nel nostro caso il dito più veloce di Sicilia, il meccanismo prevede diverse fasi tra conferme e riconferme, che senza un’adeguata velocità diventa un’impresa titanica.
Le linee informatiche italiane, ma quelle siciliane in particolar modo corrono ancora per la maggior parte su cavi di rame, la fibra ottica è un opportunità per pochi eletti ed il “digital divide” è presente in molte parti dell’isola, una situazione che probabilmente poteva trovare rimedio nella cara e vecchia file e presentazione cartacea dei documenti presso i centri per l’impiego, oppure dividere in fasce provinciali l’accesso al portale, invece tutto è stato ridotto ad una gara in stile quiz telefonico, solo che in questo caso non si dovevano indovinare il numero di fagioli dentro un barattolo, ma decidere del futuro economico di una intera generazione di disoccupati cronici, ancora una volta presi in giro da un sistema estremamente burocratizzato.