L’assemblea pubblica organizzata dal gruppo politico dei Giovani Democratici di Nicosia doveva servire come momento di confronto con la cittadinanza per capire il lavoro svolto dai singoli consiglieri comunali all’interno del civico consesso e capire anche la posizione di ognuno di loro in merito alla presentazione della mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Sergio Malfitano.

Nei giorni scorsi i Giovani Democratici avevano messo in piedi una sorta di sondaggio tra alcuni cittadini intervistati per strada per capire il grado di fiducia nei confronti dell’attuale primo cittadino. Su circa 300 intervistati, risultato praticamente a senso unico di sfiducia nei confronti dell’amministrazione comunale.

L’iniziativa poteva essere utile anche per capire la posizione ambigua di alcuni consiglieri che in teoria sarebbero all’opposizione, ma nella realtà in consiglio appoggiano le proposte dell’amministrazione Malfitano.

Un buco nell’acqua, a presentarsi sono stati solo 5 degli attuali consiglieri di minoranza sostanzialmente da sempre favorevoli alla presentazione della mozione di sfiducia e l’ex consigliere Luigi Bonelli, confronto andato in fumo e trasformatosi in una specie di comizio con interventi molto simili a quelli ascoltati il 4 maggio 2014 in Piazza Garibaldi.

Ha presentato l’incontro il segretario dei Giovani Democratici Giuseppe La Porta, la moderazione e la presentazione dei singoli interventi è stata affidata al vice segretario Michele Castrogiovanni.

La parola è stata presa per primo dal neo-consigliere Giacomo Consentino dell’IDV che ha presentato due sue proposte, lo streaming dei consigli comunali e la valorizzazione degli immobili comunali abbandonati, favorevole alla mozione di sfiducia più come cittadino che come consigliere.

L’avv. Filippo Giacobbe di Forza Italia ha effettuato l’intervento più lungo della serata sostanzialmente critico nei confronti della cittadinanza nicosiana per le poche presenze in questa assemblea, ma pronta a lamentarsi dell’amministrazione comunale senza però far nulla di concreto. Ha illustrato le sue innumerevoli proposte fatte in consiglio comunale, puntando il dito verso i consiglieri assenti e poco propositivi.

L’ex consigliere Luigi Bonelli ha affermato che le sue dimissioni derivano dal lavoro nullo in due anni all’interno del consiglio derivante dall’immobilismo anche della giunta, per cui la sua presenza in consiglio risultava del tutto inutile.

Il consigliere Francesco La Giglia di Forza Italia ha posto l’accento su quanto da lui fatto in consiglio insieme al consigliere Giacobbe con oltre 70 tra mozioni, interrogazioni ed atti di indirizzo, alcuni bocciati, altri accolti, ma mai applicati.

Il consigliere Melo Lizzo di Primavera Democratica ha ricordato tutti i progetti portati avanti dalla giunta Catania quando lui era assessore e con i quali l’attuale amministrazione avrebbe potuto vivere di rendita, ricordando però che la quasi totalità sono stati bocciati, bloccando di fatto un processo di sviluppo per l’intera città. Ha ricordato inoltre lo stato di empasse dell’attuale amministrazione soprattutto nella presentazione del bilancio di previsione 2014 ancora in alto mare.

Per ultimo il consigliere Salvatore Vega del Partito Democratico che con la sua solita ironia ha letto il programma elettorale del sindaco ricordando tutte le promesse non mantenute e puntando il dito sui consiglieri assenti, a suo avviso c’è una convenienza a non firmare la sfiducia in quanto la loro è una posizione di pura comodità e di scambio di favori con l’attuale giunta.

Per ultimo l’intervento di saluto del segretario provinciale dei Giovani Democratici Giuseppe Seminara comunque soddisfatto per l’esito della serata.

Poteva essere una serata senz’altro utile per capire la posizione di ciascun consigliere ed il lavoro svolto all’interno del consiglio in questi due anni, l’assenza di quasi tutti i consiglieri non è stato un atto piacevole, il confronto è sempre importante specialmente quando ci si confronta con i propri elettori. La mancanza di un contradditorio ha fatto diventare questa assemblea un monologo a senso unico, ma chi è assente di solito ha sempre torto.