Il 23 novembre la Polizia di Stato ha catturato il 48 enne Giuseppe Mangione, domiciliato a Leonforte con precedenti di polizia, a conclusione di articolata e complessa attività investigativa coordinata dalla Procura di Enna, ed in particolare. L’uomo è indagato poiché insieme ad altri soggetti, arrestati nell’Operazione Effetto Domino, acquistavano, trasportavano e detenevano ai fini di spaccio marijuana, con l’aggravante di aver commesso il fatto in più di tre persone e di aver partecipato con un minore alla commissione di un delitto per il quale è previsto l’arresto in flagranza.
L’articolata e complessa attività investigativa consentiva di accertare come una ramificata ed attiva rete di soggetti dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti (dmarijuana e cocaina), operava nei comuni orientali dell’hinterland ennese e in quello di Catania.
Le investigazioni traevano origine dalla continua attività info – investigativa svolta dai poliziotti sul territorio, mirata a stroncare la triste piaga dello spaccio di sostanze stupefacenti.
L’attività tecnica - supportata dai servizi sul territorio, culminati con numerosi sequestri di sostanza stupefacente, condotta nell’ambito del procedimento in parola consentiva di registrare numerose conversazioni, dove, quelle telefoniche, nonostante la particolare cautela e l’utilizzo di un linguaggio allusivo e criptico, risultavano facilmente decifrabili e chiaramente volte a fissare appuntamenti e pianificare l’attività di spaccio; mentre, in quelle ambientali, gli interlocutori parlavano esplicitamente di “erba”, “stecche”, “droga” e della qualità e quantità dello stupefacente disponibile.
Il mercato locale per lo spaccio al minuto dello stupefacente veniva gestito oltre cha da Mangione anche da Costantino Russo. Nelle diverse conversazioni con il Domina (un altro dei complici arrestati) ed il Mangione, non solo emergeva il chiaro interesse di quest’ultimo negli “affari” riguardanti il traffico di stupefacenti, ma si riusciva, altresì, ad accertare come il Mangione manteneva contatti stabili con Mario Domina, Costantino Russo ed anche con lo spacciatore etneo Mario Russo.
Con la sua attività di proselitismo dettata dal facile guadagno, Mariano Domina era riuscito a creare una rete imperniata sulle capacità di alcuni “pusher”, come Costantino Russo e Giuseppe Mangione, i quali cedevano lo stupefacente, nel territorio dei Comuni di Nissoria e Leonforte, agli assuntori della zona che in taluni casi in realtà erano anch’essi spacciatori, ovviamente di cabotaggio inferiore.
La notte del 7 novembre si dava corso all’esecuzione delle misure cautelari a carico dei citati 5 soggetti, mentre il Mangione, non veniva rintracciato presso la sua abitazione di Nissoria.
Nella mattina del 23 novembre, Mangione veniva rintracciato ed arrestato dalla Polizia di Stato, ed in particolare dagli uomini della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Leonforte, con la collaborazione della Polizia di Frontiera presso lo Scalo Aeroportuale di Catania Fontanarossa, dove l’uomo si trovava per aver fatto rientro in Italia con un volo proveniente dall’Inghillterra,
L’arrestato, dopo gli adempimenti di rito, veniva collocato agli arresti domiciliari come disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna che ha coordinato brillantemente le indagini, nella persona del sostituto procuratore Francesco Augusto Rio. |