Il terzo venerdì di novembre, come da tradizione, è dedicato al Padre della Misericordia, in ricordo del miracolo avvenuto il 20 novembre del 1626 a Nicosia, durante una terribile peste.
Il quartiere di Santa Maria Maggiore è addobbato a festa, con i caratteristici drappi rossi appesi ai balconi.
La mattina del venerdì è dedicata alla festa del ringraziamento, un corteo parte dal centro storico, sfilano delle bambine vestite da contadine, insieme alla banda musicale, le majorettes, le associazioni, i bersaglieri di Nicosia insieme alle autorità, sfilano anche decine di trattori degli agricoltori nicosiani, che si arrampicano fino ai piedi della Basilica.
E’ stata celebrata una messa solenne dal vescovo della diocesi di Nicosia, Salvatore Muratore davanti a tutte le autorità civili e militari della città e sono stati benedetti i doni della terra con un tavolo imbandito proprio davanti all’altare.
A mezzogiorno la caratteristica benedizione dei trattori impartita dal vescovo Salvatore Muratore.
La mattina si conclude con il posizionamento del crocifisso del Padre della Misericordia sul fercolo che in serata verrà portato in processione.
Nel pomeriggio, come da tradizione, è prevista la processione del Padre della Misericordia lungo le vie del quartiere e della città, ma il maltempo ha impedito che quest’anno si completasse il giro e la processione è stata interrotta in piazza Marconi.
E’ stata celebrata nel pomeriggio la messa e subito dopo è iniziata la processione con la suggestiva uscita del fercolo dalla Basilica portato in spalla alternativamente da un centinaio di confratelli della Congregazione della Divina Misericordia vestiti di rosso, che trasportano sulle spalle il pesante crocifisso lungo tutto il percorso, una testimonianza di fede e di devozione.
Il Padre della Misericordia è accolto all’uscita della Basilica di Santa Maria Maggiore da un alto numero di fedeli, la processione è seguita da un imponente corteo con la banda musicale e tutte le autorità civili e militari della città.
Anche il rientro in Basilica è molto atteso ed accomunato dal tradizionale grido dei confratelli, che lungo tutto il percorso si sono sacrificati ed hanno faticato nel trasportare il crocifisso ed un lungo applauso accompagna la fine delle celebrazioni che ricordano il miracolo del Padre della Misericordia.
Sergio Leonardi |