La sede del Movimento per la Difesa dei Territori, in via fratelli Testa, ha ospitato mercoledì 15 novembre un incontro tra i medici che operano all’interno dell’ospedale di Nicosia, con gli associati del Mdt e cittadini nicosiani preoccupati per la situazione del nosocomio nicosiano dopo la chiusura del reparto di cardiologia.
Hanno parlato sostanzialmente i dottori che in prima linea stanno affrontando questo problema ed hanno chiarito alcuni aspetti poco noti. La nuova rete ospedaliera siciliana, varata nel marzo 2017, è divenuta operativa ad aprile di quest’anno con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale siciliana, sta per essere applicata secondo il crono programma previsto dall’assessorato regionale alla sanità e verrà completata entro il 31 dicembre 2018. Per gli ospedali di base, come quello di Nicosia, il reparto di cardiologia non è previsto, ma di concerto con la direzione sanitaria dell’Asp di Enna si è comunque deciso di mantenere un servizio di cardiologia all’interno degli altri reparti dove sono stati spostati i cardiologi, garantendo la funzionalità, non solo del servizio, ma anche delle altre unità operative che si appoggiano a questo importante reparto.
In tutto sono tre i cardiologi che garantiscono attualmente il servizio di cardiologia all’interno del nosocomio nicosiano, ma non è una situazione definitiva. La rete ospedaliera prevede che a Nicosia siano stati assegnati nuovi reparti, geriatria, lungodegenza e riabilitazione con un serie di posti letto e nuovi medici e personale ausiliario. Questo comporterà nell’immediato futuro una ricollocazione dei cardiologi e occorrerà capire anche se la direzione dell’Asp vorrà mantenere questo status attuale.
Tralasciando gli aspetti strettamente tecnici che sono emersi nella discussione, l’azione da intraprendere secondo tutti gli intervenuti e la pressione politica sul nuovo governo regionale presieduto da Nello Musumeci e sulla deputazione eletta recentemente in provincia di Enna, le deputate Luisa Lantieri ed Elena Pagana.
Una delle modifiche richieste ed apportate alla rete ospedaliera, nello specifico per il presidio ospedaliero Basilotta di Nicosia, prevedeva l’istituzione a costo zero di un’unità semplice senza posti letto di cardiologia. Questa modifica era stata accettata dal governo regionale ed insieme ad altre era stata oggetto di una delibera di giunta, che però non è mai stata discussa nell’apposita commissione regionale, il cui parere se pur non vincolante è comunque obbligatorio. Occorrerà quindi ripartire da questa proposta, riprenderla, riproporla e portarla avanti con il nuovo governo regionale che si insedierà a giorni.
La battaglia è di fondamentale importanza, senza un reparto di cardiologia molte unità non possono operare, l’attuale situazione con la quale si mantiene il servizio di cardiologia è provvisoria e sulle spalle di medici che non potranno sopportarla a lungo. Occorre quindi al più presto pressare e seguire la situazione, senza sbandieramenti politici, senza polemiche e speculazioni, ma nel solo interesse dell’ospedale di Nicosia.
Sergio Leonardi |