Il Gip del Tribunale di Enna ha convalidato l’arresto dei due rumeni, Liviu Marin Negreanu e Florian Horvath, accusati di tentato sequestro di persona in concorso, ma ha concesso loro gli arresti domiciliari.
I due ambulanti rumeni sono stati interrogati, difesi dagli avvocati Concetta Bevilacqua e Marco Di Dio Datola ed hanno fornito al giudice la loro versione dei fatti accaduti giovedì 9 novembre.
Secondo il racconto fornito, i due indagati avendo dimenticato a casa il cellulare avrebbero chiesto alla ragazzina l’orario, che però impaurita sarebbe scappata. I due ambulanti a questo punto si recarono al lavoro presso il mercato di viale Itria, senza dare troppo peso all’accaduto. E proprio nel mercato settimanale furono raggiunti dagli agenti di polizia per essere fermati e condotti presso il Commissariato di Nicosia.
Il racconto fornito dalla ragazza agli inquirenti appare però diverso, mentre stava per recarsi a scuola, in via San Giovanni, i due uomini l’avrebbero invitata a salire in macchina, al rifiuto della giovane, uno dei due tentò di afferrarla dallo zaino per obbligarla a salire sull’autovettura, al cui interno si trovava un’altra ragazza rumena, figlia di uno dei due ambulanti. La ragazza riuscì a divincolarsi e a fuggire all’interno di un esercizio commerciale e nel frattempo telefonò ad una parente raccontandole quanto accaduto, il commerciante invece avvertì la polizia. Gli agenti giunsero sul posto trovando l’autovettura dei due ambulanti parcheggiata, con all’interno la ragazza rumena e successivamente riuscirono a ritracciare e a fermare i due rumeni mentre stavano lavorando nel vicino mercato.
Sergio Leonardi |