Il tentato rapimento, avvenuto nella mattina del 9 novembre, ad opera di due rumeni, ha suscitato a Nicosia un allarme sociale, soprattutto nelle famiglie con figli che vanno a scuola.
Ad intervenire il Movimento per la Difesa dei Territori, presieduto da Fabio Bruno, che nella giornata di ieri ha invitato una nota a tutti i dirigenti scolastici presenti in città ed al sindaco Luigi Bonelli.
Scrive Fabio Bruno a nome del Mdt “se la ragazza non avesse avuto la prontezza di spirito di riuscire a sfuggire ai malviventi, probabilmente i genitori si sarebbero resi conto dell’assenza della figlia solamente dopo l’orario d’uscita dalla scuola, con oltre 5 ore di ritardo”.
Per questo motivi Mdt propone agli istituti un meccanismo per far si che un’eventuale assenza imprevista dell’alunno venga tempestivamente riportata ai genitori. Il sistema proposto è molto semplice, si legge nella nota “basta solo comunicare l’assenza (mediante sms o telefonata) ai genitori degli alunni che non sono presenti al momento dell’appello, tramite le segreterie d’istituto; il registro viene consultato dalla segreteria subito dopo l’appello e la segreteria provvede a contattare i genitori degli alunni assenti. Per evitare falsi allarmi il genitore che trattiene l’alunno a casa per motivi di salute o di famiglia, deve comunicarlo alla segreteria entro le ore 8, che in questo modo può depennare il nome dell’alunno assente al momento dell’appello”.
Mdt fa notare come l’implementazione del sistema attuale sia piuttosto semplice, soprattutto con l’avvento del registro elettronico e l’automatizzazione che comporterebbe, secondo Fabio Bruno “questo controllo di sicurezza richiede un investimento di tempo limitato, stimabile in meno di 5 minuti per classe, che sicuramente è del tutto trascurabile ed è un piccolissimo prezzo da pagare e un ottimo investimento per la sicurezza dei nostri ragazzi”.
Il sistema proposto dal Movimento per la Difesa dei Territori è in atto in alcuni paesi anglo-sassoni, l’assenza dello studente viene immediatamente segnalata alle famiglie, non solo per scopi disciplinari, ma anche per la sicurezza degli alunni.
Sergio Leonardi |