Il 2 novembre il personale della Sezione di Polizia Giudiziaria dei Carabinieri presso la locale Procura della Repubblica ha notificato quattro avvisi di conclusione delle indagini preliminari per i fatti relativi al danneggiamento della chiesetta di Kamut.
Al termine di tutte le attività investigative e peritali disposte dalla Procura della Repubblica, il sostituto Procuratore della Repubblica, Francesco Rio, titolare del procedimento, condividendo le ipotesi investigative dell’Arma, avvalorate dagli esiti delle perizie del Ctu, ha emesso il provvedimento a carico del 59 enne imprenditore edile Rosario Arena, del 59 enne dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Enna Paolo Puleo, la 33 enne legale rappresentante all’epoca dei fatti della ditta Stompo Luigi s.r.l., Fiorella Maria La China e il titolare dell’omonima ditta individuale il 41 enne Rosario La Delia Rosario, a vario titolo ed ognuno per quanto di loro competenza, sono accusati di danneggiamento dei resti della chiesa di Kamut, del pilastro d’accesso all’omonima torre, alterando l’antico tracciato della strada comunale denominata “porta Palermo”, beni ricadenti in area sottoposta a vincolo paesaggistico “Vallone Scaldaferro”. Di avere eseguito i lavori di cui sopra senza la prescritta autorizzazione degli Enti preposti; di aver abbandonato, durante l’esecuzione delle opere, sul suolo dell’antico tracciato della strada comunale denominata “porta Palermo”, rifiuti ferrosi; di aver violato, con più azioni del medesimo disegno criminoso, nell’esecuzione dei richiamati lavori, le norme dell’affidamento diretto di lavori in “somma urgenza”, di definizione preventiva nel costo delle prestazioni; di mancata redazione del verbale di consegna dei lavori che indicasse le condizioni e circostanze speciali locali riconosciute; il solo Dirigente dell’Utc di Enna è accusato di aver rappresentato falsamente nella relazione tecnica, l’iscrizione di una delle ditte aggiudicatarie come ditta di fiducia dell’amministrazione, inducendo così in errore i componenti del consiglio comunale, che dichiaravano l’atto immediatamente eseguibile; limitatamente a due degli imprenditori aver redatto un contratto di nolo autocarri, dissimulante un subappalto, senza l’autorizzazione del committente pubblico.
Il provvedimento della Procura, giunto al termine di un preciso e puntuale lavoro e, successivamente, al vaglio del magistrato inquirente, mette un punto fermo allo stato delle investigazioni, identificando i responsabili di un evento che nel Natale del 2015 ebbe una rilevante risonanza mediatica per i cittadini ennesi. Contestualmente, l’operato dell’Autorità Giudiziaria ed in particolare del sostituto procuratore Francesco Rio, nonché dei Carabinieri che l’hanno collaborato, rafforza nella comunità il senso di tutela dei manufatti storici, di cui la provincia ha una ricca testimonianza. |