Il 16 ottobre il consiglio comunale di Nicosia ha votato all’unanimità una mozione-atto d’indirizzo per intitolare una via del quartiere San Michele al poeta nicosiano Sigismundo Castrogiovanni.
La mozione è stata presentata dai consiglieri comunali di Forza Italia, Filippo Giacobbe e Francesco La Giglia, ma l’idea era partita nel settembre 2016 durante la terza edizione della sagra dei maccheroni, su proposta dell’avvocato Filippo Giacobbe. Quest’anno durante la quarta edizione della sagra dei maccheroni, alla presenza della figlia Patrizia, il consigliere Giacobbe ha riproposto questa iniziativa.
Sarà la Commissione toponomastica che dovrà occuparsi della questione individuando una via del quartiere da poter dedicare al poeta del dialetto gallo-italico. Successivamente della proposta se ne occuperà la terza commissione consiliare competente nella materia.
Sigismondo Castrogiovanni nacque a Nicosia il 5 maggio 1933 nel quartiere di San Michele. I suoi genitori erano proprietari di una masseria e per la maggior parte dell'anno risiedevano in campagna. Nel 1957 conseguì il diploma di insegnante elementare e iniziò la sua attività di maestro in Calabria, tornerà a Nicosia nel 1964. In questi anni il maestro Castrogiovanni, si dedicò alle composizioni in dialetto gallo-italici e alcune delle sue opere furono rappresentate e recitate dai suoi alunni.
Nel 1986 si costituì a Nicosia il gruppo "Amici della poesia", in cui periodicamente ognuno recitava agli amici i propri componimenti sia in italiano che in dialetto.
Nel 1992 Castrogiovanni lasciò l'insegnamento ed approfondì i suoi interessi per la poesia e per le tradizioni locali. Sigismondo Castrogiovanni morì nel 2007.
Nel tempo sono state pubblicate le seguenti opere letterarie: “Sovreprasgëssö” (Progetto Galloitalici, sez. letteraria, vol. II, Ed. Il Lunario, Enna 1995), un documento linguistico e folkloristico di primaria importanza ancora più che poetico. Una serie di etnotesti in versi che danno uno spaccato assai interessante e poetico perlopiù inedito della vita e delle tradizioni di Nicosia. Un altro testo pubblicato è "A Passiön” (Ed. Il Lunario, Enna, 2003, Collana: La Sicilia lombarda I), sorta di dramma in versi diviso in quattro atti in cui sono rivissute le fasi della passione di Gesù Cristo. Ed infine “Favole in dialetto nicosiano”, in (L'Eredità Immateriali dei Centri Ennesi. Dalle etnofotografie di G. Rohlfs alle favole in dialetto galloitalico di Nicosia, Soprintendenza BB.CC.AA. di Enna, Il Lunario, Enna 2005).
Nel 2008 viene pubblicato il libro “Risonanze di memoria. Omaggio a Sigismondo Castrogiovanni”, edito da Novagraf, un testo strutturato in sezioni nelle quali i versi dialettali del poeta sono solo lo spunto per una descrizione di usi, costumi, modi di essere di una civiltà rurale che affonda radici in un passato di gente laboriosa e schietta, avvezza a fatica e lacrime, ma innamorata di quanto possiede e gelosamente custode per le generazioni future dei propri simboli. Un tributo alla Nicosia più genuina e alla nicosianità verace.
Sergio Leonardi |