Un fine settimana all’insegna della cultura e della riscoperta di luoghi poco conosciuti, questo è lo scopo della giornata Fai (Fondo ambiente italiano) d’autunno, che in tutta Italia aprirà al pubblico oltre 500 posti straordinari.
Il Gruppo Fai di Nicosia, delegazione di Enna, ha studiato un percorso lungo l’antico quartiere di Santa Maria Maggiore, toccando quattro chiese di solito chiuse, poco conosciute e non fruibili al pubblico. Il 14 e 15 ottobre dalle 9 alle 13,30 e dalle 16 alle 19, le guide Fai composte dai giovani studenti “apprendisti ciceroni” dell’istituto superiore Alessandro Volta di Nicosia ed esattamente le classi III A Cat e IV A Afm, hanno il compito di guidare e spiegare ai visitatori tutta la storia ed i segreti di queste chiese.
L’itinerario studiato dal Fai prevede la partenza da piazza Garibaldi, attraversando il celebre “piliere”, si giunge nel quartiere ebraico, in via Giudecca, salendo la prima visita e alla chiesa di San Giuseppe con il caratteristico tetto ligneo a capriate l’edificio risale al XVI secolo, all’interno i dipinti del tetto riprendono dei motivi floreali che si ripetono e, diversamente da quello della cattedrale, è visibile dall’interno della chiesa. All’interno anche un trittico di statue che rappresentano la sacra famiglia.
Percorrendo la via Ansaldi si raggiunge in cima alla salita la chiesa di San Vincenzo Ferreri, con all’interno i celebri affreschi del pittore fiammingo Guglielmo Borremans con l’opera "Gloria di S. Vincenzo Ferreri", datati e firmati dall'autore nel 1717.
Proseguendo nel quartiere si giunge nella chiesetta del Santissimo Sacramento della Sciabica, anch’essa poco conosciuta, tra le più antiche di Nicosia, è stata eretta nel 1708 ed al suo interno custodisce una tela raffigurante l’ultima cena, la statua di San Espedito e un Ecce Homo in legno. La chiesetta ha un bel portale di fine seicento, sormontato dall’emblema raffigurante l’Eucarestia. La parola "sciabica "deriva dall'arabo e la sua etimologia va connessa all'attività della pesca .
Il tour si conclude con la visita alla chiesa di San Sebastiano ai piedi della basilica di Santa Maria Maggiore. Sede attuale dell’omonima confraternita, all’interno si può ammirare una statua del martirio di San Sebastiano.
Sergio Leonardi |