Nella giornata del 23 settembre gli uomini della Squadra Mobile di Enna, unitamente agli uomini del Commissariato di P.S. di Leonforte, hanno arrestato a Leonforte due palermitani, il 47 enne Anonino Calabria ed il 38 enne Matteo Ferrigno, entrambi con precedenti di polizia per reati inerenti la protezione della fauna. I due uomini sono accusati di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, nonché del possesso di un uccellino, di genere protetto, ed in particolare un cardellino.
Gli agenti di polizia, mentre pattugliavano la strada Statale 121, notavano una macchina parcheggiata nei pressi di un’area di sosta e nelle vicinanze due uomini dal comportamento sospetto, in atteggiamento di attesa. I poliziotti decidevano di identificare i soggetti, appurando la provenienza dal territorio palermitano. I poliziotti notavano che all’interno dell’autovettura vi era una gabbia con un uccellino di piccole dimensioni, probabilmente appartenente ad una specie protetta, decidevano di eseguire un controllo più accurato dei soggetti e dell’autovettura.
I due uomini però si mostravano particolarmente agitati, e nel corso della perquisizione si rinvenivano all’interno dell’autovettura, 4 panetti di hascish, per un peso complessivo di 400 grammi ed un involucro contenente della cocaina, per circa 1,1 grammi. Un’altra dose di hascish, di circa 1,4 grammi, invece, veniva trovata addosso al conducente, a seguito dello sviluppo della perquisizione.
I due palermitani, tenuto conto, tra l’altro, che lo stupefacente sarebbe stato idoneo a confezionare oltre 800 spinelli, e circa tre dosi di cocaina, venivano pertanto arrestati dai poliziotti.
Il canarino custodito all’interno della gabbia trovata nell’autovettura dei due arrestati, invece, appurato essere di genere la cui detenzione è vietata in assenza di specifiche autorizzazione, in quanto patrimonio indisponibile dello Stato, veniva affidato ad uno specifico centro di tutela della fauna selvatica.
Ultimati gli adempimenti di rito, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, nella persona del sostituto Giovanni Romano che ha coordinato le indagini, venivano condotti presso la Casa Circondariale di Enna. |