Erano state preannunciate durante un comizio dell’opposizione all’attuale amministrazione in piazza Garibaldi il 4 maggio, erano state ribadite qualche giorno dopo in consiglio comunale, successivamente erano state sospese sperando che si cambiasse verso, alla fine con grandissima dignità e alto senso di responsabilità arrivano le dimissioni del consigliere Luigi Bonelli.
Un gesto sofferto, ma fatto con orgoglio e passione da parte di uno degli esponenti storici della sinistra nicosiana, si potrà criticare la sua posizione, le sue idee politiche, ma oggi questo gesto diventa un simbolo che fa riflettere sulla situazione politica nicosiana.
Poche righe vergate in cui trasuda passione e speranza, rammarico e impotenza, ma che apre nuovi scenari che devono essere necessariamente colti dai componenti del consiglio comunale di Nicosia, sia di maggioranza che d’opposizione, è una situazione che non è possibile portare avanti ad oltranza, una svolta si rende necessaria e deve diventare praticabile altrimenti si svuota di ogni significato il civico consesso, diventa solo un’inutile strumento per soddisfare il proprio orgoglio personale e non un’istituzione utile per i cittadini.
Le parole del consigliere Bonelli sono semplici e dirette e si spera che creino in tutto il Consiglio Comunale un moto d’orgoglio affinchè si possa capire che prima vengono i cittadini di Nicosia e poi gli interessi di bottega o personali.
“Signor presidente, signori consiglieri comunali, stasera rassegno, in modo irrevocabile, le mie dimissioni lo faccio con imbarazzo, mi costa molto, sia emotivamente che politicamente, lo faccio con dispiacere perchè ho sempre creduto e soprattutto credo ancora nell'impegno politico, nella partecipazione alla vita pubblica, che ho sempre considerato un dovere per ogni cittadino, ma nella partecipazione significativa, incisiva, responsabile.
Ho creduto e credo ancora, nonostante tutto, nel ruolo di consigliere comunale che dovrebbe solo rappresentare gli interessi del popolo, popolo che ha, con fiducia, delegato a noi la difesa e gli interessi della città. Ma restare ancora, con sufficienza e disinvoltura, ad occupare questo incarico sarebbe un peccato di orgoglio, sarebbe tradire la fiducia che tanti cittadini mi hanno concesso.
In questi due anni io, ma suppongo anche la maggioranza di voi, ho visto il ruolo del consigliere comunale svuotato, svilito totalmente nella dignità politica e amministrativa che invece dovrebbe avere e questo mi umilia ed umilia chi ci ha votato, ed io con queste dimissioni lo denuncio.
E questa condizione di impotenza, lo sapete anche voi, accomuna tutti noi consiglieri, di maggioranza e di opposizione.
Così diventa inaccettabile, per me, pensare di partecipare impotente a riunioni confuse, rissose, dove manca l'utile confronto su proposte e idee, riunioni che non producono mai niente di significativo per i nicosiani.
Non posso accettare che il consigliere comunale non concorra nemmeno alla formazione del bilancio, ricordo che nel 2013 è stato approvato a fine dicembre e quest’anno non se ne vede ancora l’ombra, a non programmare e discutere di agricoltura, di commercio, di turismo (anche questa estate sarà una pena e vedrà Nicosia vuota), di edilizia, a non avere stimoli per cercare risorse per questo territorio, a non coinvolgere il ricco mondo della cultura o gli intellettuali di questa città.
Non posso accettare di non concorrere a processi fondamentali per il futuro di Nicosia e vedere invece le amministrazioni e i Consigli degli altri Comuni in un operoso fermento. Non posso accettare di vedere il mio paese più sporco, abbandonato, più povero. Non posso accettare di non fare niente ed assistere colpevolmente e complice alla stasi amministrativa, all’immobilismo o peggio ai danni determinati.
Mi ero convinto a sospendere momentaneamente queste dimissioni perché si era prospettata la possibilità, dichiarata dalla larga maggioranza di questo Consiglio, (che ormai apertamente dissente dall’azione del sindaco), di poter presentare e discutere la mozione di sfiducia.
Questo avrebbe fatto chiarezza fra noi consiglieri comunali ed i cittadini, (ne hanno il diritto) avrebbero saputo su quale sostegno, su quale forza, su quale capacità può contare questo sindaco per guidare il paese.
Ma questo coraggio noi non lo abbiamo avuto, non abbiamo avuto il coraggio di discutere, preferiamo continuare a stare nella palude, nella nebbia, molto peggio di come si faceva in quella che, con disprezzo, definiamo vecchia politica e che dal palco ipocritamente promettevamo di voler superare e cambiare.
Così il paese arretra ed io voglio dare un segnale, forse piccolo, ma mi dimetto. Lo faccio per l’idea che ho della politica e delle istituzioni che in questo momento a Nicosia vedo denigrate, derise, come un corpo separato dalla gente.
Lo faccio perchè Nicosia oggi avrebbe bisogno, necessità con urgenza di una classe politica competente, forte, autorevole, che sappia guidare da protagonista gli storici cambiamenti del nostro territorio, perchè Nicosia torni ad essere la città attrattiva, conosciuta ed apprezzata nell'intera Sicilia”. |