“Il settore del benessere ha reagito sicuramente meglio di altri a un decennio di crisi. Tuttavia i dati diffusi da Unioncamere devono indurre a un’ analisi più approfondita. L’aumento del 4% delle imprese del settore va considerato in un contesto di mercato che registra un forte calo dei clienti: a esempio, nei saloni di acconciatore si è passati da nove passaggi all’anno in media a circa cinque. Questo significa che la domanda non è aumentata mentre in seguito alla crisi è aumentata l’offerta con una riduzione dei fatturati dei saloni stessi. Spesso saloni che chiudono inducono i dipendenti ad aprire una propria attività. Questo ha riguardato gli acconciatori ma interessa tutto il settore”. Lo ha dichiarato il presidente Unione Benessere e Sanità CNA, Antonio Stocchi.
“A ciò si aggiunga che per ogni nuova attività che si avvia – ha sottolineato - almeno un’altra abusiva si propone a discapito della concorrenza. Per questo la CNA chiede nuove misure per combattere la piaga dell’abusivismo e delle aziende irregolari – ha concluso Stocchi - utilizzando prioritariamente incentivi fiscali per chi opera nel rispetto delle regole”.
Anche i Presidenti provinciali Enna di CNA benessere e sanità Paola Panvini e Patrizio Scarentino, da sempre in prima linea nel combattere l'abusivismo, sono d accordo con la linea che si vuole intraprendere a livello nazionale, è giusto e corretto pensare di utilizzare incentivi fiscali per le imprese in regola, ma non solo, anche incentivi per le assunzioni e soprattutto la veicolazione delle informazioni relative agli svantaggi e ai problemi che riscontra il consumatore nel rivolgersi ad imprese non in regola, in primis i rischi per la salute! |