Riceviamo e pubblichiamo la nota di Antonio Vanadia, segretario del PD di Leonforte
Alla luce della mozione di sfiducia presentata nei confronti del Sindaco e delle molteplici dichiarazioni, anche schizofreniche, che si sono succedute in questi giorni, ritengo doveroso esprimere la mia posizione e quella della mia segreteria.
Non voglio girare intorno all’ argomento e dico subito che il PD, in alcune sue espressioni, sta offrendo uno spettacolo politico indegno e irrispettoso nei confronti della collettività.
Entrando nel cuore della questione mi corre l’obbligo di rendere pubblico che questa mozione non nasce dall’oggi al domani , tantomeno e’ mancata la partecipazione nella sua maturazione come qualcuno vuol far credere : infatti e’ stato proprio il gruppo consiliare del PD che già nei primi mesi del 2017 ha posto, nelle dovute forme, il problema della fiducia incrinata tra il gruppo stesso e l’attuale amministrazione, finendo col consegnarmi un documento durissimo firmato da ben 10 consiglieri su 13 , in cui si invitata lo stesso sindaco a fare un passo indietro in nome del progetto comune che avevamo intrapreso e ammettendo, di fatto, il fallimento senza scusanti del progetto amministrativo.
A quel documento sono seguite più riunioni ufficiali in cui i toni tra gruppo e giunta sono stati molto aspri, riunioni in cui, a fronte di critiche politiche ed ammnistrative precise e circostanziate, la risposta del sindaco è stata la presa d’atto di non avere più una maggioranza consiliare e la fermezza nel volere proporre per il futuro una continuità amministrativa.
Di fronte a questa sfida , legittima ma irresponsabile lanciata dal primo cittadino, che ha lacerato in modo insanabile le posizioni ed anche il partito , ritengo coerente, comprensibile e consequenziale la decisione dei sei consiglieri pd che hanno firmato la sfiducia; altri invece, sia consiglieri sia dirigenti ,che hanno lanciato per primi la critica pesantissima alla giunta, di fronte al muro alzato dall’amministrazione, hanno preferito ritirarsi nel comodo ruolo di chi scappa dalla discussione e pensa di essere sempre utile e nuovo per tutte le stagioni.
In ogni caso , al di là delle evidenti rotture nel nostro partito di cui va certamente preso atto, al di là della mozione che offrirà comunque al consiglio un momento di discussione politica e di resoconto di questi quattro anni, ed al di là della tempistica che potrebbe apparire anche tardiva, resta il fatto fondamentale, incontrovertibile e conclamato del fallimento totale di un progetto amministrativo che e’ sotto gli occhi di tutti(a partire dalla piaga irrisolta dei rifiuti fino alla poca trasparenza degli ultimi atti amministrativi) e resta il fatto innegabile che qualcuno e’ rientrato nel pd solo per garantirsi la serenità amministrativa dopo aver tentato un accordo con le destre .
È chiaro, in conseguenza, che non si può più avallare che un’intera compagine amministrativa ha aderito ad un partito (nessuno degli assessori di questa giunta è mai stato designato dagli organismi di partito, a proposito di partecipazione) solo per alterarne gli equilibri con la complicità di qualche dirigente rampante e tirarne fuori una propria convenienza amministrativa e politica; questo ha tradito lo spirito della ricomposizione del 2016 sancendone, di fatto, la fine.
Alla luce di questa deriva ed al di là dei modi in cui si è palesato, uno strappo duro chiaro e netto appare l’epilogo più grave ma inevitabile per chiarire definitivamente le posizioni politiche di fronte allo sfracello amministrativo in cui versa il nostro comune ed al clientelismo che si sta manifestando, di cui questa giunta è pesantemente responsabile e di cui il sottoscritto, la segreteria e i firmatari della mozione non vogliamo più essere complici o anche semplicemente affini.
Antonio Vanadia |