Sono passati 4 anni dal decreto legislativo 155/2012 che nel settembre 2013 portò alla chiusura di 30 tribunali in tutta Italia compresi quelli di Mistretta e Nicosia. Una lotta che portò in piazza migliaia di persone, ma che nonostante tutto il trambusto e le forti proteste popolari non servì a nulla. I due presidi di giustizia furono chiusi. Nemmeno il referendum abrogativo proposto per due volte fu accolto dalla Corte Costituzionale.
In questi anni c’è chi non si è arreso per l’abrogazione o la modifica di questa riforma della geografia giudiziaria, che di fatto non ha portato alcun beneficio al settore della giustizia italiano.
Il sindaco di Mistretta, Liborio Porracciolo, ha preso contatto con il professore Mario Serio, avvocato del foro di Roma, insieme all’avvocato Antonino Galletti, per valutare la fattibilità della presentazione di un ricorso contro la riforma della geografia giudiziaria alla Corte Europea.
Giovedì 6 settembre è stato fissato un incontro a Roma nella sede del Coa, presenti oltre ai sindaci di Nicosia, Luigi Bonelli e di Mistretta, Liborio Porracciolo, anche il sindaco di Modica ed un’altra trentina di sindaci, i cui comuni erano sedi dei tribunali soppressi.
A oggi non si sa quanti Comuni aderiranno, il sindaco di Nicosia ed il vice sindaco Anna Maria Gemmellaro, attraverso una delibera di giunta sono stati investiti a rappresentare nella riunione del 6 settembre il Comune di Nicosia. Se dall’incontro con i due professionisti dovesse emergere la fattibilità del ricorso dinnanzi alla Corte Europea, il Comune aderirà costituendosi in giudizio, congiuntamente ai Comuni che vorranno proporre questa azione giudiziaria.
Sergio Leonardi |