Dopo la bocciatura della commissione di monitoraggio sul piano di riapertura del Tribunale di Nicosia come Tribunale di Montagna con distretto allargato a paesi del messinese e del palermitano, non rimangono molte le carte da giocare per riportare il presidio di giustizia a Nicosia.
L’on. Antonio Venturino vice-presidente dell’ARS ha presentato un ordine del giorno per affiancare la regione Abruzzo nel tentativo di presentare un referendum abrogativo della legge di riforma della geografia giudiziaria.
Secondo l’art. 75 della Costituzione oltre le 500mila firma da raccogliere per proporre un referendum abrogativo, è possibile che 5 consigli regionali, attraverso un’apposita delibera, propongano di abrogare una legge ricorrendo alla decisione popolare.
Non è la prima volta che il referendum abrogativo della legge di riforma della geografia giudiziaria viene proposto, nel 2013 ben 9 consigli regionali avevano deliberato a favore, il referendum aveva passato il vaglio della Corte di Cassazione, ma si era fermato sull’ostacolo della Corte Costituzionale che lo aveva dichiarato inammissibile nel gennaio 2014.
Non si sono dati per vinti i propositori del referendum, letto il dispositivo della Consulta, hanno riproposto il quesito referendario rispettando quanto richiesto dalla corte.
Il consiglio regionale dell’Abruzzo da capofila ha riapprovato la delibera ed ora si attende l’appoggio di almeno altri 4 consigli regionali.
La trafila è lunga e ricca di ostacoli, raccolti i consensi dei 5 consigli regionali, si passerà al vaglio prima della Cassazione, poi della Corte Costituzionale, successivamente, passati i primi due ostacoli, tra maggio e giugno del 2015 avverrà la consultazione popolare, dovranno recarsi alle urne almeno il 50%+1 degli aventi diritto al voto per renderlo valido, se prevarranno i “si” la legge verrà abrogata in alcune parti e non sarà possibile legiferare sulla materia per almeno 5 anni, se prevarrà il “no” tutto rimarrà come prima.
In città era stato costituito un comitato referendario presieduto dal dott. Alberto Murè e dal vice-presidente avv. Salvatore Timpanaro, il noto ed apprezzato professionista in prima fila nella lotta per la difesa del tribunale, ha sollecitato in questi giorni l’on. Venturino per la presentazione dell’ordine del giorno, primo passo per al presentazione del quesito referendario.
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