La sede del Movimento per la Difesa dei Territori ha ospitato giovedì sera un’assemblea di cittadini nicosiani interessati a discutere ed informarsi sul fenomeno dell’immigrazione e dei centri di accoglienza che in questi mesi stanno proliferando in città.
Presenti oltre ai soci del Mdt anche diversi esponenti politici dell’amministrazione comunale, con in testa il vice sindaco Anna Maria Gemmellaro, ma anche consiglieri comunali, ex assessori, operatori economici e semplici cittadini.
L’intervento del vice sindaco di Nicosia è stato il fulcro dell’assemblea, in questo contesto l’esponente dell’amministrazione comunale ha relazionato minuziosamente lo stato attuale dei centri di accoglienza presenti in città ed il numero di migranti accolti.
Ad oggi è presente in città un centro di prima accoglienza presso l’ex convento delle canossiane, che ospita circa una trentina di persone, altri due centri sono presenti presso la struttura alberghiera della Vigneta ed uno in contrada Albereto, un quarto centro, presso l’ex Educatorio è stato chiuso per problemi di carenze strutturali. In tutto questi centri di accoglienza gestiti da cooperative private possono accogliere al massimo una sessantina di minori stranieri non accompagnati. Questi ragazzi vengono ospitati per un tempo medio di 55 giorni. Per lo Sprar entro settembre il progetto presentato dal Comune di Nicosia dovrebbe essere approvato dal Ministero degli Interni e dovrebbero arrivare in città una quarantina di migranti di secondo livello, ovvero già identificati e controllati dal punto di vista sanitario. In totale Nicosia accoglierà al massimo un centinaio di persone, questo è l’impegno che l’amministrazione ha preso con la cittadinanza. Nicosia non è in grado di ospitare un numero maggiore di migranti, la città afflitta da gravi problemi economici non è in grado di integrare queste persone, che tra l’altro non hanno nemmeno intenzione di sostare a lungo sul territorio.
Ad oggi il Ministero degli Interni ha rispettato la clausola di salvaguardia per i Comuni che aderiscono allo Sprar, ovvero non verranno aperti i Cas, i centri d’accoglienza straordinari, gestiti anch’essi da privati con migranti ancora da identificare e da controllare sanitariamente. Un primo bando per accogliere 200 migranti è stato pubblicato dalla Prefettura di Enna e Nicosia è tra i Comuni esclusi.
Dalla riunione e dai diversi interventi è emersa l’esigenza di costituire un comitato di cittadini, che dovrebbe controllare la situazione, evitando soprattutto la speculazione di soggetti poco raccomandabili, che potrebbero mettere in piedi delle cooperative sociali solo per speculare sull’accoglienza. Il comitato non è contrario all’accoglienza fatta nel rispetto delle regole e soprattutto delle persone, ma è contrario a coloro che su questo fenomeno hanno costituito un’impresa puramente speculativa e su questo il comitato sarà pronto a vigilare.
Sergio Leonardi |