La mozione di sfiducia era stata annunciata durante il comizio in Piazza Garibaldi del 4 maggio, in quella occasione ben sei consiglieri comunali avevano esposto le ragioni per questa presentazione, i due esponenti di Forza Italia, Giacobbe e La Giglia, i due esponenti del Partito Democratico Bonfiglio e Vega e i due consiglieri del Megafono Lizzo e Bonelli, quest’ultimo era andato pure oltre annunciando le sue dimissioni entro la fine del mese nel momento in cui l’amministrazione non avesse cambiato rotta.
In questi giorni si è cercato prima di tutto il consenso degli altri consiglieri, per presentare la mozione occorrono almeno 8 firmatari, questo primo risultato sarebbe stato raggiunto e superato, la mozione deve essere giustamente motivata, non possono essere indicati fatti aleatori, ma invece occorre essere precisi e circostanziati per evitare eventuali impugnazioni davanti al TAR.
Quello che preoccupava e preoccupa maggiormente è il voto in aula, devono essere 14 i consiglieri a votare la sfiducia, i due terzi dell’intero consiglio, numeri che non sono per nulla certi ed in questo senso si sta lavorando per convincere gli indecisi e gli incerti presenti nelle fila dei due gruppi di consiglieri indipendenti, circa 5, decisiva sarà la posizione di Articolo 4 che nei mesi scorsi ha annunciato di uscire dalla maggioranza.
In caso la mozione di sfiducia ottenga il necessario consenso, l’intera giunta verrà commissariata, fino a nuove elezioni che dovrebbero tenersi tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre del 2014, così come sarebbe allo studio presso il ministero dell’interno insieme ad altri comuni commissariati.
In caso non venga approvata il sindaco rimarrà al suo posto e la prossima mozione potrà essere presentata solo tra un anno, la legge vieta di presentare mozioni di sfiducia sei mesi prima della scadenza del mandato, per Nicosia novembre 2016.
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