Il 10 marzo, attraverso una delibera di giunta, il Comune di Nicosia aveva aderito volontariamente al sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), aderendo al bando nazionale pubblicato il 27 agosto 2016 sulla Gazzetta Ufficiale.
L’avviso pubblico regolamenta questa materia, riprendendo un decreto del Ministero dell’Interno dello stesso mese. In pratica, i Comuni che aderiscono a questo sistema potranno accedere al Fondo Nazionale per le Politiche e di Servizi d'Asilo presso il Ministero dell’Interno dopo la presentazione di progetti relativi all’accoglienza richiedenti e titolari di protezione internazionale e dei loro familiari. Questo fondo prevede il finanziamento del 95% dei costi sostenuti per lo svolgimento dei servizi necessari per garantire l'accoglienza dei cittadini extracomunitari.
In quella prima delibera l’intenzione dell’amministrazione comunale era quella di partecipare all’avviso pubblico presentando due progetti: il primo di accoglienza integrata per 25 titolari di protezione internazionale e richiedenti protezione, titolari di permesso umanitario, singoli o con il rispettivo nucleo familiare; il secondo progetto riservato a 15 minori stranieri non accompagnati. In totale si tratta di 40 soggetti ospitati, cifra ritenuta congrua con i parametri previsti dal Ministero degli Interni. I due progetti avevano una durata triennale.
A fine giugno la giunta ha però ritenuto di cambiare l’adesione allo Sprar, presentando un solo progetto che prevede un massimo di 40 adulti, singoli o con il rispettivo nucleo familiare, escludendo i minori stranieri non accompagnati, in quanto questi ultimi sono accolti attualmente in almeno tre strutture cittadine con gestione privata.
Secondo gli accordi tra l’Anci, l’associazione nazionale dei comuni italiani e il Ministero dell’Interno, per i Comuni aderenti allo Sprar scatta una clausola di salvaguardia, ovvero una sorta di promessa di non costituire sul territorio comunale i Cas, i centri di accoglienza di primo livello per immigrati. In questo modo il fenomeno dovrebbe essere governato direttamente dal Comune.
Così è stato con il bando emesso dalla Prefettura di Enna il 27 aprile, che ha previsto l’assegnazione di 200 migranti di primo livello agli otto Comuni dell’ennese che non hanno aderito allo Sprar; si tratta di Agira, Assoro, Cerami, Gagliano, Leonforte, Nissoria, Sperlinga, Troina e Valguarnera.
Maria Teresa La Via
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