Il Gip Antonia Leone, nella giornata del 21 giugno, ha ordinato la scarcerazione di due degli indagati arrestati il 13 giugno dalla Polizia di Stato durante l’operazione GoodFellas. Si tratta di due persone che erano finite agli arresti domiciliari: il 52 enne Angelo La Ferrera, residente a Leonforte ed il 54 enne Antonino Lambusta, residente a Valguarnera.
I due uomini, secondo l’accusa, sarebbero stati favoriti nella loro attività di titolari di autoscuole, dal clan di “Cosa Nostra” gestito da Salvatore Seminara e dai suoi sodali. In particolar modo gli uomini del clan avrebbero minacciato gli imprenditori delle scuola guida concorrenti in procinto di aprire le attività, proprio per evitare la concorrenza alle autoscuole di Lambusta e La Ferrara.
Il Gip Leone ha accolto i ricorsi dei legali di Lambusta e La Ferrara, obbligandoli però alla presentazione in Commissariato per tre volte la settimana e a non allontanarsi dalle 21 alle 6 del mattino dalla propria abitazione senza autorizzazione del giudice. Entrambi gli indagati non hanno precedenti penali e non hanno carichi pendenti, su questi aspetti ha pesato molto la decisione del Gip. Nonostante la scarcerazione, si legge nell’ordinanza del giudice, che il quadro indiziario a carico di La Ferrara e Lambusta rimane invariato e le dichiarazioni rese in sede di interrogatorio non lo hanno inficiato.
Con lo stesso provvedimento Il Gip ha inoltre inviato agli arresti domiciliari il leonfortese Walter Frasconà, guardia giurata nipote di Cutrona, boss ucciso nell’aprile del 2015. Secondo gli stessi inquirenti dall’omicidio del Cutrona, il giovane Frasconà si sarebbe defilato dall’organizzazione e non avrebbe ricoperto più alcun ruolo. |