Nella mattinata di sabato 17 giugno, la Polizia di Stato ha tratto in arresto in flagranza di reato i leonfortesi il 51 enne Angelo Maimone Baronello, il 47 enne Carmelo Maimone Baronello e il 55 enne Giuseppe Maimone Baronello, tutti pregiudicati. I tre fratelli sono responsabili dei reati di detenzione clandestina di arma comune da sparo e detenzione illegale di arma e di numerose cartucce di vario calibro e, inoltre, il solo Carmelo Maimone Baronello anche per il porto ingiustificato di un coltello di genere vietato.
Gli uomini del Commissariato di P.S. di Leonforte nella giornata del 17 giugno procedevano a effettuare una perquisizione presso un’azienda rurale in uso ai fratelli Maimone Baronello, sita a Nissoria in contrada Cipolla.
L’atteggiamento sospetto tenuto dai tre nel corso della perquisizione domiciliare induceva gli operanti ad estendere l’atto anche ai terreni di pertinenza dell’azienda.
La perquisizione risultava particolarmente complessa, vista la vastità dei fondi agricoli dell’azienda e lo stato dei luoghi; dopo diverse ore di ricerca, tuttavia, la tenacia degli operanti veniva premiata, in quanto gli stessi rinvenivano, ai piedi di un albero di pero, occultato sottoterra all’interno di un tubo in cemento, un fucile calibro 12, oltre ad una cartucciera in tela contenente ventotto cartucce e una busta contenente quattordici cartucce, tutte del medesimo calibro.
Questo ritrovamento induceva gli operanti ad intensificare le ricerche e, poco dopo, in un altro fondo agricolo di pertinenza dell’azienda e, precisamente sotto terra, ai piedi di un albero di mandorle, occultati all’interno di un tubo in plastica, venivano rinvenute una pistola calibro 7,65, con matricola abrasa, quattro caricatori ognuno dei quali con otto cartucce, calibro 7,65, per un totale di trentadue cartucce; un pacco di cartucce, con quarantanove cartucce; una busta contenente diciotto cartucce, un barattolo in vetro, contenente ventotto cartucce, ed infine un contenitore in vetro contenente quaranta cartucce, tutte dello stesso calibro.
Infine, lungo il muro perimetrale di uno dei fondi, occultato all’interno di un anfratto, venivano rinvenute ulteriori sei cartucce, calibro 12. Le armi, ben occultate, erano comunque ben funzionanti e pronte all’uso.
Gli accertamenti degli agenti permettevano, inoltre, di accertare che il fucile calibro 12 era stato rubato a Leonforte, pertanto ai tre fratelli veniva contestato anche il reato di ricettazione.
Dopo la perquisizione, alla luce dell’attività d’indagine svolta, i tre fratelli venivano tratti in arresto e, dopo le formalità di rito, posti agli arresti domiciliari, su disposizione del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, Francesco Rio, che coordina le indagini.
Le armi sequestrate, attualmente poste a disposizione dell’autorità giudiziaria, verosimilmente saranno inviate al Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica a cui spetterà il compito di accertare se, e quando, siano state utilizzate per commettere fatti di sangue, recenti o datati. |