Il 16 e 17 giugno il neo sindaco di Sperlinga, Giuseppe Cuccì ed il sindaco di Nicosia, Luigi Bonelli, hanno firmato insieme alla presidente dell’Ecomuseo Petra D’Asgotto di Nicosia, Pina La Giusa, il dossier da inviare a Roma alla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco.
Il dossier è stato redatto con l’aiuto del consulente Unesco, Ray Bondin, in visita nei due Comuni dell’ennese, per limare le ultime pratiche da allegare al corposo dossier, che nei prossimi mesi sarà oggetto di studio da pare della commissione.
Si tratta del primo passo verso il prestigioso riconoscimento da parte dell’Unesco, l’organizzazione delle Nazioni Unite con sede a Parigi, che si occupa di promuovere la pace e la comprensione tra le nazioni attraverso l'istruzione, la scienza, la cultura, la comunicazione e l'informazione.
Nel mese di novembre il consulente Unesco, Ray Bondin, aveva fatto visita a Nicosia per visionare i siti rupestri presenti sul territorio, l’ex ambasciatore maltese Unesco aveva visitato anche altri siti rupestri presenti a Sperlinga, compreso il celebre castello scavato nella roccia. Da quel momento, insieme all’aiuto dei consulenti locali dell’Ecomuseo Petra D’Asgotto è iniziato un cammino di diversi mesi, nei quali è stato stilato un dossier, che entro il 28 giugno verrà inviato alla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco.
Per Nicosia sono stati inseriti i siti ingrottati presenti praticamente in buona parte del territorio, utilizzati sia come abitazioni che come fortificazioni difensive. Sperlinga ha inserito il castello ed il borgo rupestre. Il destino dei due Comuni è unito ora da questo dossier, secondo Ray Bondin una candidatura singola e separata sarebbe stata improponibile e probabilmente scartata, mentre l’unione tra comuni è ben vista sia dalla commissione, che dal Ministero dei Beni Culturali.
I due sindaci sono stati molto disponibili ed hanno firmato la lettera di accompagnamento al dossier, un primo passo verso un iter che durerà tre anni, dopo aver passato il vaglio tecnico scientifico della commissione, il dossier verrà analizzato dal Ministero dei Beni Culturali, solo dopo questo ulteriore passaggio arriverà la candidatura ufficiale all’interno della “tentative list” che ogni Stato redige e che contiene i siti candidabili come patrimonio dell’umanità. Successivamente ogni stato sceglie quali di questi luoghi inserire nella lista di nomina, da cui l'annuale Convenzione sceglierà i siti che entreranno a far parte dei patrimoni dell'umanità.
I luoghi analizzati dal consulente Ray Bondin sono stati dichiarati in buone condizioni, ben tenuti ed inoltre ritenuti particolari per il loro utilizzo storico dal punto di vista abitativo e difensivo nei secoli scorsi. In pratica i criteri seguiti dalla commissione Unesco sono rispettati e ci sono buone probabilità che vengano inseriti nella lista delle nomination.
Attualmente l’Italia è la prima nazione al mondo come numero di siti dichiarati patrimonio dell’umanità, sono ben 51, seguito a ruota dalla Cina con 50 e dalla Spagna con 45. Sono invece oltre 40 i luoghi italiani nella lista, che aspirano a diventare patrimonio dell’umanità. In totale nel mondo sono oltre un migliaio i siti patrimonio Unesco presenti in 165 nazioni. |