Sabato 10 giugno si è corso la più bella gara verticale d’Europa, la XI Supermaratona dell’Etna, con partenza da Marina di Cottone, frazione di Fiumefreddo di Sicilia e arrivo a 3000 metri sull’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa.
L’Atletica Leonias era presente con sette atleti per la gara individuale di 43 km e con 3 Atleti per la staffetta ed uno ospite, Tony Sanfilippo, leonfortese d’origine, ma residente a Torino, i partecipanti sono stati Enrico Ipsale, Giuseppe Cangeri, Salvatore Frattalemi, Giovanni Crapanzano, Francesco Muratore, Giacomo Salamone, Giuseppe Rubino. Per la staffetta Nunziato Longhitano, Lucio Patti e Giancarlo Gervasi.
Una gara dalle forti emozioni perché la partenza avviene direttamente dalla spiaggia quasi a contatto con l’acqua del mare, fino inerpicarsi a 3000 metri, passando per i paesi di Fiumefreddo di Sicilia, Piedimonte Etneo e Linguaglossa, per poi giungere al Piano Provenza a 1850 metri, dove poi si lascia la strada asfalta per scalare le non facili rocce friabili, fino all’osservatorio dove i mezzi speciali hanno già grossa difficoltà, 10 km di sterrato dove più si sale e più il respiro si fa affannoso, poichè la pressione atmosferica diminuisce e pertanto più si va in alto più si riduce la pressione parziale dell’ossigeno e più si percorrono chilometri verso la bocca del gigante più si è stanchi.
A fare anche da antagonista ai partecipanti è stato il sole che picchiava forte sin dalla partenza, avvenuta alle 8. Durante il percorso asfaltato il caldo con il passare del tempo aumentava causando negli atleti un forte stato di surriscaldamento facendo abbassare molto i tempi di percorrenza e facendo anche andare in crisi per chi soffre particolarmente il caldo.
Gli atleti della Leonias hanno concluso tutti la gara poichè in queste tipo di gara, come del resto nelle gare a lunga percorrenza, l’importante è conclude. Un elogio a tutti gli atleti, questa non è una gara di running, dove viene misurata la propria potenza muscolare nel percorrere un percorso più o meno veloce, ma è una gara nella quale si deve avere la forza di superare diverse difficoltà, dalle salite con pendenza media del 15% del tratto asfaltato. fino al 25% del tratto sterrato, alle condizioni meteorologiche e alla pressione atmosferica che muta.
Un particolare plauso a Giovanni Crapanzano, che è riuscito a raggiungere il traguardo, primo fra gli atleti della Leonias, con un tempo di 5 ore e 41 minuti, a seguire Salvatore Frattalemi con 5 ore e 44 minuti, poi il presidente del sodalizio, Enrico Ipsale, il caldo gli ha giocato un brutto scherzo rallentando molto la propria corsa capita anche ai migliori, con 5 ore e 51 minuti. Brutta giornata per il recordman in questa gara, Giuseppe Cangeri, che ha pagato uno stato personale di malessere generale ed ha concluso la gara in 6 ore e 30 minuti, l’anno scorso aveva tagliato il traguardo in 5 ore e 28 minuti. Hanno raggiunto la vetta pur se con mille difficoltà, ma fieri di essere “Finisher” Giacomo Salamone in 6 ore e 40 minuti, Francesco Muratore in 6 ore e 54 minuti e Giuseppe Rubino in 7 ore, festeggiando in maniera particolare il suo 49 esimo compleanno.
Un plauso va anche a Tony Sanfilippo, che ha anch’egli concluso la gara in 6 ore e 17 minuti.
Anche la staffetta ha degnamente concluso la gara. La gara si è corsa in tre diverse frazioni la prima di 14,5 km da Marina di Cottone fino alla stazione di Linguaglossa percorsa dal segretario della Leonias, Nunziato Longhitano, in un ora e 56 minuti, il testimone è stato ceduto al giovane atleta Lucio Patti, che ha corso la frazione più lunga di 18 km da Linguaglossa a Piano Provenzana in 2 ore e 20 minuti, mentre gli ultimi 10 km, sullo sterrato, sono stati corsi da Giancarlo Gervasi, che ha percorso come un top runner il tratto tecnicamente più difficile in un ora e 33 minuti, superando molti atleti e concludendo così la staffetta in 5 ore e 50 minuti. |