E’ durata appena poche ore la fuga di alcune giovani ragazze africane, fuggite nella giornata del 14 giugno dal centro d’accoglienza, situato nei pressi dell’ex educatorio.
Le giovani minorenni uscite dal centro hanno vagato per tutto il centro storico fino a San Giovanni, la loro intenzione era quella di non tornare più all’interno del centro d’accoglienza.
Sono intervenuti immediatamente gli uomini del Commissariato di Nicosia per far desistere dai loro propositi le giovani donne, insieme ai poliziotti fondamentale è risultato l’intervento del mediatore culturale. Nel pomeriggio la situazione si è risolta positivamente, le ragazze sono rientrate nel centro.
Ad oggi sarebbero tre i centri d’accoglienza per minori non accompagnati nel territorio comunale, uno situato in contrada Vigneta, uno presso l’ex convento delle Canossiane e l’ultimo pressi dell’ex educatorio. In totale questi centri accolgono circa una quarantina di ragazzi stranieri minorenni non accompagnati e sono gestiti direttamente dalle cooperative private.
E’ in via di completamento il progetto dello Sprar, gestito direttamente dal Comune di Nicosia, secondo gli accordi con la Prefettura di Enna, in questa struttura verranno accolti una sessantina di richiedenti asilo, si tratta di migranti di secondo livello, ovvero già controllati dal punto di vista sanitario e identificati.
Il sindaco Luigi Bonelli, in un suo intervento durante il consiglio comunale del 7 giugno, ha affermato che la sua amministrazione controllerà tutte queste strutture gestite da privati in modo rigido e se saranno rilevate carenze strutturali o sanitarie, se la legge lo consente, ne ordinerà la chiusura.
Sergio Leonardi |