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Operazione GoodFellas, arrestato un altro uomo sfuggito alla cattura il giorno dell’operazione

15/06/2017 - Operazione  GoodFellas, arrestato un altro uomo sfuggito alla cattura il giorno dell’operazione

All’alba del 15 giugno, la Polizia di Stato ha arrestato il 48 enne Giuseppe Arcaria, domiciliato a Leonforte con precedenti di polizia, in esecuzione di un’ordinanza applicativa della custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Caltanissetta, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, a conclusione dell’articolata e complessa attività investigativa coordinata dalla Dda di Caltanissetta, già eseguita a carico di Salvatore Seminara, Natale Cammarata, Walter Frasconà, Salvatore Oglialoro, Antonino Scaminaci, Angelo La Ferrara, Antonino Lambusta e Alessandro Trovato.

Con l’operazione “Good Fellas” viene sgominato dalla Polizia di Stato un sodalizio criminale di stampo mafioso, facente capo al boss Seminara, che esercitava il controllo nei territori di Leonforte ed Agira, imponendo il pagamento del “pizzo” agli imprenditori, ed esercitando la sua influenza persino nella nascita o cessazioni delle attività commerciali, mettendo a segno atti intimidatori per terrorizzare le vittime.

In relazione alla posizione dell’Arcaria, si ripercorrono alcuni passaggi dell’operazione, per delineare la sua figura.

In particolare, Salvatore Cutrona, dopo l’arresto del Fiorenza e di tutti i suoi affiliati con il provvedimento di fermo del settembre 2013, era diventato il gestore per conto di Seminara anche di tutta l’area Nord della provincia di Enna, comprensiva dei comuni di Leonforte, Agira, Nicosia, e aree limitrofe, fino alla sua uccisione avvenuta il 5 aprile 2015.

A fianco del Cutrona, si delineavano i ruoli di alcuni soggetti più strettamente legati al territorio di riferimento. In particolare, emergevano, tra le altre, le figure di Oglialoro e Arcaria, che successivamente all’uccisione di Cutrona, presero il posto dello stesso rispondendo direttamente a Seminara.

Per Oglialoro e per Arcaria nel corso delle indagini sono state registrate esplicite ammissioni, in ordine al loro ruolo nell’organizzazione mafiosa e alla loro posizione gerarchica, e discussioni relative alle dinamiche interne dell’organizzazione e alla posizione di altri associati, in particolare in momenti critici come quelli successivi all’uccisione del Cutrona, quando i due non sapevano cosa il boss Seminara avesse in mente per loro; sono stati  anche registrati il diretto coinvolgimento degli indagati nei reati fine dell’organizzazione, la progettazione di reati e la preoccupazione di mantenere un controllo sulla attività illecite poste in essere sul territorio.

Tra le principali attività del sodalizio operante nella provincia ennese figurano i reati contro il patrimonio, ed in particolare le estorsioni.

Infatti, si appurava, di fatto, che le indebite richieste venivano puntualmente precedute dal compimento di danneggiamenti, incendi, furti ed atti intimidatori, alcuni dei quali concretizzatisi in danno di imprenditori, liberi professionisti, agricoltori e commercianti, al fine da indurli a rivolgersi ai referenti di zona per la relativa “messa a posto”.

La notte di martedì si dava corso all’esecuzione delle misure cautelari a carico dei citati 8 soggetti, mentre l’ARCARIA, parimenti destinatario di provvedimento restrittivo, non veniva rintracciato presso la abitazione a Leonforte.

All’alba del 15 giugno, Giuseppe Arcaria, veniva rintracciato ed arrestato dalla Polizia di Stato ed in particolare dagli uomini della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Leonforte, con la collaborazione della Polizia di Frontiera presso lo Scalo Aeroportuale di Catania,  presso l’Aeroporto di Catania Fontanarossa, dove faceva rientro in Italia con un volo proveniente da Malta, paese estero dove si era recato alcuni giorni prima dell’operazione.

L’arrestato, dopo gli adempimenti di rito, veniva collocato presso una Casa Circondariale isolana, come disposto dalla Procura della Repubblica Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Caltanissetta che ha coordinato brillantemente le indagini.

 

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