La venerazione per il Santo di Padova, diffusissima in Sicilia, attecchisce a Leonforte sin dai primissimi anni della sua fondazione.
E’ stata Caterina Branciforti, moglie del fondatore della città Nicolò Placido, a gettare il seme per il culto del Santo volendo edificare in suo onore la chiesa annessa al palazzo da adibire a cappella palatina.
Il clima di fervore religioso e di festività per la celebrazione di S. Antonio, è preceduto dalla tredicina, con notevole partecipazione quotidiana di fedeli. Infatti nel rito pomeridiano che si svolge in chiesa nei tredici giorni prima della festa a partire dal 31 maggio ogni sera si svolgono pratiche religiose con canti, preghiere, orazioni fissati dalla tradizione orale e in dialetto e la celebrazione della S. Messa, il rito delle offerte delle tovaglie e la distribuzione del pane.
Il 13 giugno giornata della festa già dalle prime ore del giorno iniziano le varie celebrazioni eucaristiche, molto partecipate anche da fedeli provenienti dai paesi viciniori, nella celebrazione delle ore 10 avviene la benedizione dei bambini, durante tutta la giornata e un via vai continuo di fedeli che rendono omaggio al santo.
Dopo la celebrazione pomeridiana intorno alle ore 20 inizia la processione con il simulacro di S. Antonio adornato con i classici gigli bianchi, accompagnato dal corpo bandistico cittadino ed effettua il classico tragitto con la sosta ai cappuccini per lo sparo dei fuochi d’artificio.
Durante la processione molti devoti offrono al santo per grazia ricevuta le tovaglie che vengono appese al fercolo. La processione fa rientro nella propria chiesa dove sul sagrato si svolge la solenne benedizione eucaristica e la conclusione dei festeggiamenti.
La festa di S. Antonino fino alcuni decenni fa era la più caratteristica di tutte le feste religiose di Leonforte, in quanto dalla mattina presto di giorno 13 giugno fino a tarda sera, il fercolo tra la folla di fedeli e al suono costante della banda girava tutto il paese, si intrufolava e inerpicava nelle stradine più tortuose e anche la più umile delle abitazioni quel giorno viveva il suo momento di grazia e di gioia, ricevendo la visita del Santo.
Sotto l’aspetto economico vi era la grande fiera di S. Antonino che animava la Piazza Branciforti e le zone circostanti della zona storica del paese, creando un’atmosfera di festa in un clima frenetico che regnava nei giorni della festa, in cui il sacro e il profano si fondevano nel fervore della popolazione tutta. La fiera purtroppo, per volere di chi amministra, è stata spostata nella zona nord del paese, perdendo la vera tradizione legata alla festa e diventando un classico mercato settimanale. |