Come annunciato a fine maggio con un’ordinanza, il sindaco di Nicosia dott. Sergio Malfitano ha proclamato per il 2 giugno festa della Repubblica, il lutto cittadino dopo la chiusura del carcere, l’ennesimo scippo dopo la chiusura del tribunale, dell’agenzia delle entrate, della Serit, che rende ancora più isolata e senza servizi primari Nicosia ed il territorio limitrofo.
Una situazione divenuta insostenibile che non crea disagi solo ai cittadini costretti ad andare ad Enna per risolvere alcuni problemi quotidiani, ma mette in ginocchio l’economia di un intera città che vede perdere posti di lavoro e famiglie costrette a trasferirsi in altri luoghi.
Nel palazzo comunale a mezz’asta le tre bandiere, il tricolore che rappresenta l’unità nazionale, la bandiera dell’Unione Europea ed il vessillo della Regione Sicilia.
Anche il sit-in che da oltre 40 giorni è stato istituito nei pressi del carcere di Nicosia è listato a lutto, un drappo nero con su il tricolore rappresenta la morte annunciata della città di fronte all’indifferenza delle istituzioni.
Anche il tempo non è clemente, piove, anche da cielo cadono delle lacrime su Nicosia abbandonata dallo Stato, sordo ad ogni richiamo, sordo ad ogni grido di dolore di un’intera popolazione.
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