Il Museo della Montagna, inaugurato il 13 dicembre 2015, dopo un lungo e complesso iter partito nel 2011, rischiava di rimanere una classica cattedrale nel deserto. Nella giornata del primo giugno, la commissione aggiudicatrice ha affidato la gestione dell’imponente struttura ad una associazione temporanea di scopo (ATS), composta dalla IPMotive, azienda campana che ha realizzato tecnicamente l’intero complesso multimediale del museo, la ditta nicosiana Energia Libera, Legambiente Sicilia e la Onlus Centro di educazione ed informazione ambientale Alexander Von Humboldt di Enna.
L’Ats è stata l’unica partecipante alla gara, ha presentato un’offerta per una gestione di nove anni ad un canone annuo di 2.500 euro. La commissione ha aggiudicato l’affidamento con riserva, chiedendo all’Ats una integrazione documentale da presentare entro la metà del mese di giugno.
Dopo l’inaugurazione avvenuta in pompa magna alla presenza dell’eurodeputato Giovanni La Via, del presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci e di diversi rappresentanti istituzionali del territorio, l’apertura al pubblico era stata praticamente rinviata a causa delle evidenti difficoltà nel trovare un gestore per la struttura. Il Museo era stato finanziato nel 2011 con circa 500mila euro con la misura Pist del “PO Fers 2007-2013” grazie ad un progetto presentato nel 2011 dall’amministrazione dell’allora sindaco Antonello Catania, portato avanti dall’amministrazione del sindaco Sergio Malfitano, l’iter fu concluso con l’attuale amministrazione guidata dal sindaco Luigi Bonelli. Nell’estate del 2015 il Comune di Nicosia, proprietario della struttura all’interno dell’ex caserma San Martino, aveva ceduto in comodato gratuito la gestione del museo all’Azienda Speciale Silvo Pastorale di Nicosia, che ha poi successivamente emesso il bando per affidarne la gestione definitiva.
Il Museo verrà diretto dall’archeologa ennese Valentina Di Natale, il direttore scientifico sarà Giuseppe Maria Amato, guida naturalistica, ma soprattutto profondo conoscitore della struttura, il consulente ambientale si è occupato della redazione testi, iconografia, progettazione plastici e degli strumenti didattici del Museo.
All’interno del Museo della Montagna è possibile ammirare una serie meraviglie tecnologiche presenti nelle diverse sale della flora, della fauna, con odori e schermi interattivi che rispondono al tocco degli utenti, gli odori della montagna, i diversi tipi di legno con la possibilità di toccarli. Presente anche una sala con tutte le catene montuose presenti in Sicilia ed un laboratorio di ricerca attrezzato con dei microscopi elettronici collegati ad un computer. All’interno anche la sala degli antichi mestieri ormai scomparsi, ma ricordati attraverso le ricostruzioni presenti in questo angolo del museo ed un’intera sala dedicata all’Azienda Speciale Silvo Pastorale ed alla sua storia.
Sergio Leonardi |