L’episcopio del palazzo vescovile di Nicosia ha ospitato il 30 maggio la presentazione della mostra “Guido Reni e la magnificente bellezza”. Presenti gli organizzatori ed i curatori della mostra, le autorità civili e militari cittadine, i presidenti di associazioni e club service, semplici cittadini, per un evento unico e particolare di solidarietà nei confronti delle popolazioni terremotate del centro Italia.
La mostra ha il patrocinio del Ministro dei Beni culturali, del Comune di Nicosia e organizzata dalla Pro Loco, dalla Confcommercio e dalla Diocesi di Nicosia.
L’assessore alla cultura del Comune di Nicosia, Ivan Bonomo, ha presentato l’evento ed i relatori, sottolineando non solo il valore della mostra, ma anche lo sforzo organizzativo. Il primo intervento è stato curato dal “padrone di casa”, il vescovo della Diocesi di Nicosia, Salvatore Muratore. Prendendo spunto dall’opera principale della mostra, l’Annunciazione di Guido Reni, ha descritto perfettamente la spiritualità che proviene dall’opera del pittore bolognese.
Dopo i saluti del sindaco di Nicosia, Luigi Bonelli, che ha ringraziato tutti gli intervenuti, in particolar modo gli organizzatori, i curatori e tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita dell’evento, è intervenuto il curatore della mostra, il critico d’arte nicosiano Antonio D’Amico, ideatore ed ispiratore di questa mostra, che si è soffermato sulle vicende che hanno preceduto questo evento, come sono state scelte le opere e soprattutto l’aiuto che questa mostra darà al patrimonio artistico danneggiato ad Ascoli Piceno, attraverso i contributoìi economici che arriveranno dalla mostra sarà possibile restaurare un’opera danneggiata dal terremoto.
L’ultimo ed articolato intervento è stato curato dal direttore della Pinacoteca di Ascoli Piceno, Stefano Papetti, il celebre critico d’arte ha abbracciato immediatamente questa iniziativa, unica in Italia, un lungo ponte tra due comunità distanti, ma che si avvicinano con questa mostra. Stefano Papetti ha descritto le tre opere, che rappresentano le due scuole pittoriche del seicento italiano, da un lato il classicismo di Guido Reni e la sua Annunciazione, esposta prima che a Nicosia, nei musei di Montreal e New York e poi le due tele del pittore caravaggesco Giacinto Brandi, il Beato Bernardo Abate e il San Benedetto Abate, provenienti dalla chiesa ascolana di Sant’Angelo Magno, di scuola barocca. Il direttore ha continuato la sua esposizione sulla vita dei due artisti, Guido Reni e Giacinto Brandi e si è anche soffermato sui danni subiti dal patrimonio artistico ascolano dopo il terremoto del 2016. Infine ha anche descritto alcune opere presenti a Nicosia, pittori ed opere del XVII secolo, un parallelismo con le opere in mostra e con quelle conservate presso la cattedrale di San Nicolò.
L’inaugurazione vera e propria è avvenuta presso al chiesa di San Calogero, che ospita le tre tele, dopo il taglio del nastro i visitatori hanno potuto ammirare le tre opere, a sinistra la tela che rappresenta San Benedetto Abate di Giacinto Brandi, al centro l’Annunciazione di Guido Reni e a destra il Beato Bernardo Abate sempre di Giacinto Brandi. I due curatori della mostra, Antonio D’Amico e Stefano Papetti, hanno descritto le tre tele esposte nei loro particolari.
Durante l’esposizione dei due critici d’arte, il maestro Salvatore Lo Votrico ha suonato al pianoforte tre brani da lui stesso composti, creando all’interno della chiesa un’atmosfera che si è ben adattata al momento particolare.
Le tre tele si potranno ammirare a partire dal 31 maggio e fino al 5 novembre da martedì a domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. Il prezzo del biglietto è di 3 euro, mentre solo per le scuole è di 2 euro a studente. L’obiettivo principale è la vendita del catalogo della mostra, al prezzo di 10 euro, i proventi andranno a favore di una delle molteplici opere “ricoverate” nel Forte Malatesta di Ascoli Piceno, che custodisce le opere d’arte danneggiate dal terremoto che ha colpito le Marche nell’ottobre del 2016.
Sergio Leonardi |