Sono passati appena 14 giorni da quando, il 16 maggio, era stato sospeso il provvedimento di trasferimento dei detenuti iniziato il 18 aprile che avrebbe portato alla chiusura definitiva del carcere di Nicosia.
Questa mattina invece, questo provvedimento, a questo punto possiamo definirlo pre-elettorale, ha ripreso il suo corso, le case circondariali di Mistretta, Modica e Nicosia, hanno ricevuto l’ordine di sfollamento dei detenuti ancora rimasti all’interno per trasferirli in altre strutture.
Il 27 maggio c’era stata una certa preoccupazione negli ambienti carcerari, il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Giovanni Tamburino, e il suo vicario, Luigi Pagano non sono stati riconfermati nell’incarico entro i 90 giorni previsti dall’insediamento del governo, una mossa che non faceva ben presagire per le sorti del carcere di Nicosia.
Il Sindaco Sergio Malfitano poco prima del provvedimento di sospensione il 7 maggio, aveva incontrato proprio Giovanni Tamburino da quell’incontro erano state prospettate alcune soluzioni, prima fra tutte la possibilità di riconvertire le attuali case circondariali in chiusura in carceri a custodia attenuata.
Alla luce di quanto avvenuto si può certamente affermare che sono state fatte tante chiacchiere ed alla fine quanto preventivato e temuto è avvenuto, il carcere chiude e Nicosia subisce nel silenzio un altro scippo.
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