Un’assemblea pubblica pro ospedale abbastanza partecipata, quella che si è tenuta il 3 maggio presso l’aula consiliare del palazzo comunale di Nicosia, organizzata dal Comitato Pro Ospedale.
Un’assemblea che aveva lo scopo di informare i cittadini sulla situazione del nosocomio nicosiano dopo la recente riforma della rete ospedaliera siciliana e per coordinare eventuali azioni in difesa del diritto alla salute.
La relazione introduttiva è stata esposta dal sindaco Luigi Bonelli, attraverso una storia degli ultimi accadimenti e soprattutto delle proposte che la sua amministrazione ed il comitato porteranno nei prossimi giorni al management dell’Asp di Enna. Sostanzialmente la riforma ha tagliato il reparto di cardiologia e pediatria, inoltre è stato ridimensionata l’unità operativa di chirurgia. Mentre sono state inserite le nuove unità operative di riabilitazione, lungodegenza e geriatria.
Nelle ultime direttive dell’assessorato regionale alla sanità alle direzioni delle Asp siciliane, sono state indicate delle linee guida per poter effettuare eventuali modifiche, che non comportino costi aggiuntivi, nuove unità operative complesse e aggiunta di posti letto. La proposta nicosiana andrà verso il recupero di posti letto per la pediatria da spostare da Enna a Nicosia, considerando che l’Umberto I ad oggi non copre tutti i posti disponibili ed un eventuale aumento sarebbe ulteriormente superfluo. Lo stesso discorso vale per la cardiologia, con lo spostamento di alcuni posti letto da Enna vero il Carlo Basilotta di Nicosia da inserire nell’unità complessa di medicina. Discorso più complicato per la chirurgia, declassata da unità complessa ad unità semplice dipartimentale, verosimilmente non sarà possibile tornare al reparto con il primario, in quanto in tutta la Sicilia il limite delle unità complesse è stato ampiamente superato, la proposta nicosiana tentava di far permutare l’unità complessa di geriatria o lungodegenza con quella di chirurgia, ma a quanto pare ci sono resistenze di carattere normativo. La settimana prossima, tra martedì e mercoledì, è previsto un incontro con il management dell’Asp, in quella sede le proposte provenienti da Nicosia verranno ufficializzate.
Dopo l’intervento del sindaco è stato molto apprezzato dalla platea il discorso accorato e combattivo del presidente del Comitato Pro Ospedale, il dottore Alberto Murè, che ha invitato la popolazione alla difesa del diritto alla salute, non è possibile avere un ospedale senza la chirurgia e su questo tema si batterà con tutte le sue forze.
Con lo stesso tono l’intervento di Fabio Bruno, presidente del Mdt, ma anche membro del Comitato, secondo cui occorre adottare delle forme di lotta come ad esempio il non votare quei partiti che hanno contribuito ad approvare la nuova rete ospedaliera ed eventualmente adottare uno sciopero fiscale, non si possono pagare le tasse come il resto d’Italia e non avere i relativi servizi come gli altri abitanti del Paese.
Diversi gli interventi di consiglieri comunali e cittadini che hanno sostanzialmente lanciato un appello alla cittadinanza affinchè si sensibilizzino al problema ed affianchino il comitato e l’amministrazione nella lotta per la salvaguardia dei servizi ospedalieri
Anche l’ex consigliere comunale Lizzo ha espresso un opinione piuttosto cruda e critica nei confronti di questa riforma e delle politiche dei tagli ai servizi, che tendono a far diventare Nicosia un dormitorio per anziani ed extracomunitari.
La serata si è conclusa con l’intervento, di Antonio Casale, ex primario dell’ospedale e tra i membri più attivi del Comitato, un intervento che ha unito le diverse opinioni e che alla fine ha voluto di fatto rilanciare l’appello ai cittadini di Nicosia per una mobilitazione collettiva, esistono ancora dei margini di trattativa per migliorare l’attuale situazione, ma ogni azione va sostenuta da tutta la popolazione.
Sergio Leonardi |