La vicenda dei cinque fontanieri di Nicosia che dall’inizio dell’anno non lavorano a causa del mancato rinnovo del comando da parte di Acquaenna sembra essere caduta nel dimenticatoio.
Questi lavoratori ogni mattina si recano presso il cantiere di lavoro, ma non vengono fatti entrare e da mesi sostano davanti l’ingresso senza ordini di servizio.
Il comune di Nicosia non li ha ripresi in carico nonostante siano vincitori di un concorso pubblico paga loro lo stipendio mensilmente ed ha iniziato nei confronti di Acquaenna un contenzioso davanti al giudice per fare in modo che il gestore idrico li riprenda in carico.
Nel frattempo i cinque lavoratori percepiscono lo stipendio senza lavorare, una condizione che lede la loro dignità di uomini, per questo motivo è scattata in loro la volontà di rendersi utili pulendo una delle scalinate del quartiere di Santa Maria Maggiore invase da erbacce e sterpaglie.
La scalinata che costeggia i ruderi dell’antico convento di Maria è praticamente ricoperta di erbacce, sterpaglie e spazzatura, i cinque fontanieri di buona lena, armati di palette, rastrelli e sacchi hanno cominciato la pulizia e hanno ridato vita ad una scalinata che non vedeva la luce da diverso tempo, un lavoro fatto con impegno e professionalità.
Con molta probabilità questo mese i fontanieri non percepiranno alcun stipendio dal comune, il parere negativo della ragioneria del comune non permette di emettere la delibera di giunta con la quale fino ad oggi i lavoratori erano stati pagati, continua questa querelle che vede da un lato Acquaenna, il comune di Nicosia ed i lavoratori assistiti dal sindacato UIL FPL che in città è seguito da Pasquale Calandra che da mesi si batte in tutte le sedi per ridare una dignità a questi lavoratori non facendo spegnere su di essi l’interesse anche dell’opinione pubblica.
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