Con una delibera del 24 aprile, la giunta comunale di Nicosia si è opposta al decreto ingiuntivo, ottenuto dalla Seus, con il quale il giudice del tribunale di Enna impone al Comune di pagare 9.497,97 euro a titolo di rimborso per i permessi retribuiti al proprio dipendente, il consigliere comunale Salvatore Vega, con la stessa delibera la giunta ha nominato anche il legale, l’avvocato Maria Fiscella del Foro di Enna, che si occuperà della procedura d’opposizione.
La Seus, l’azienda che si occupa in Sicilia del trasporto del servizio per l’emergenza-urgenza delle ambulanze del 118, di cui il consigliere comunale è dipendente, rivendica questa cifra in quanto Salvatore Vega per svolgere la funzione pubblica di consigliere comunale e partecipare oltre ai consigli comunali anche alle sedute delle commissioni consiliari, chiede dei permessi durante gli orari di lavoro. La legge prevede in questi casi che il dipendente, che svolge la funzione di consigliere comunale, abbia diritto a questi permessi per compiere la propria attività politica, sarà poi il Comune a rimborsare l’azienda.
A quanto pare questo rimborso dal gennaio 2013 non è mai stato effettuato in favore della Seus, nel decreto ingiuntivo si chiedono anche gli interessi legali e la rivalutazione, oltre alle spese e le competenze legali, raggiungendo la cifra di quasi 9.500 euro, cifra alla quale si deve aggiungere il compenso per il legale nominato da Comune di Nicosia, per un importo complessivo di 1.388,27 euro.
L’opposizione al decreto ingiuntivo si è resa necessaria per evitare un pignoramento alle casse del Comune che avrebbe bloccato l’attività finanziaria dell’Ente.
Dal 2013 al 2016 il Comune di Nicosia ha speso in quattro anni quasi 600 mila euro tra indennità e rimborsi per gli organi istituzionali, ovvero sindaco, giunta e consiglieri comunali.
Sergio Leonardi |